Storia della Recitazione
La recitazione ha una lunga e affascinante storia che risale all'antica Grecia, dove il teatro era una parte fondamentale della cultura. Gli attori greci utilizzavano maschere e gesti esagerati per rappresentare i loro personaggi, poiché le rappresentazioni avvenivano in grandi anfiteatri all'aperto. Con il passare dei secoli, la recitazione si è evoluta, passando attraverso il teatro elisabettiano, dove attori come William Shakespeare hanno introdotto un linguaggio più complesso e una maggiore profondità emotiva nei personaggi. Nel XIX secolo, il teatro realista ha portato una nuova dimensione alla recitazione, con attori che cercavano di rappresentare la vita quotidiana in modo più autentico. Questo periodo ha visto l'emergere di tecniche come il metodo Stanislavskij, sviluppato dal regista e attore russo Konstantin Stanislavskij. Questo metodo si basa sull'idea che gli attori debbano vivere realmente le emozioni dei loro personaggi per renderli credibili. Nel XX secolo, il metodo Stanislavskij è stato ulteriormente sviluppato da Lee Strasberg negli Stati Uniti, dando vita al famoso "Metodo" utilizzato da molti attori di Hollywood. Questo approccio richiede agli attori di attingere alle proprie esperienze personali per creare una connessione emotiva con il personaggio. Oggi, la recitazione continua a evolversi, con attori che sperimentano nuove tecniche e approcci per portare i loro personaggi alla vita. Dalle performance teatrali alle produzioni cinematografiche, la recitazione rimane una forma d'arte in continua trasformazione, che riflette i cambiamenti culturali e sociali del nostro tempo.
Per comprendere meglio come gli attori riescano a trasformarsi nei loro personaggi, possiamo esaminare la serie di cigarette cards "Actors Natural and Character Studies" prodotte da Ogden's nel 1938. Questa serie di cinquanta carte presenta attori e attrici del cinema, immortalati in pose che rappresentano i loro ruoli più iconici. Ogni carta offre uno spaccato unico delle tecniche di recitazione utilizzate dagli attori dell'epoca. Ad esempio, possiamo osservare come alcuni attori adottino un approccio naturale, utilizzando espressioni facciali e posture che riflettono le loro emozioni autentiche. Altri, invece, si trasformano completamente nei loro personaggi, adottando costumi elaborati e trucco per creare una rappresentazione visiva convincente. Analizzando queste carte, possiamo notare le differenze tra la recitazione naturale e quella di carattere. Gli attori che seguono un approccio naturale tendono a mantenere una certa coerenza con la loro personalità reale, mentre quelli che adottano la recitazione di carattere si immergono completamente nel ruolo, spesso cambiando radicalmente il loro aspetto e comportamento. Queste carte non solo ci offrono uno sguardo affascinante sul mondo della recitazione degli anni '30, ma ci permettono anche di apprezzare l'arte e la dedizione che gli attori mettono nel loro lavoro. Attraverso queste immagini, possiamo vedere come la recitazione sia una forma d'arte in continua evoluzione, che richiede talento, impegno e una profonda comprensione del personaggio.
GEORGE ARLISS
Card n.1 ACTORS NATURAL & CHARACTER STUDIES
OGDEN'S (1938)
(collezione personale)
GEORGE ARLISS
nel ruolo del Duca di Wellington in "The Iron Duke"
George Arliss, la tanto ammirata star dei film Gaumont-British, è un uomo le cui caratteristiche personali sono così forti da sfidare il travestimento. Attraverso tutta la gamma di ruoli che lo hanno reso uno degli attori più famosi del cinema, Arliss è sempre riconoscibile, e l'arte del trucco diventa per lui una semplice questione di luce e colore. Qui, ad esempio, è visto come il Duca di Ferro e come se stesso. A parte qualche modifica nella parrucca e nel naso, e l'eliminazione di un monocolo, i ritratti sono identici.
La descrizione sul retro della figurina di George Arliss si allinea perfettamente con il concetto di recitazione naturale e di carattere che abbiamo discusso. Arliss è un esempio eccellente di come un attore possa mantenere le proprie caratteristiche personali pur trasformandosi in un personaggio storico come il Duca di Wellington.
Poster canadese del film (1934)
George Arliss è un esempio perfetto di attore che ha saputo eccellere sia nella recitazione naturale che in quella di carattere. Nato nel 1868, Arliss è stato un attore britannico di grande successo, noto per le sue interpretazioni in biografie di personaggi storici come Benjamin Disraeli, Voltaire e il Cardinale Richelieu.
Card n.1 CHARACTERS COME TO LIFE
GODFREY PHILLIPS LTD (1938)
(collezione personale)
Arliss ha iniziato la sua carriera teatrale nel West End di Londra e ha trovato successo anche negli Stati Uniti, dove ha vinto un Premio Oscar per la sua interpretazione in "Disraeli" (1929). La sua capacità di trasformarsi completamente nei personaggi che interpretava, adottando costumi elaborati e trucco, lo rende un esempio classico di recitazione di carattere.
Card n.1 FILM STAGE & RADIO STARS
ARDATH TOBACCO CO LTD (1935)
(collezione personale)
Allo stesso tempo, Arliss era noto per la sua abilità nel rendere i personaggi autentici e credibili, utilizzando le proprie esperienze e emozioni per dare vita ai ruoli che interpretava. Questo lo colloca anche nella categoria della recitazione naturale.
In sintesi, George Arliss è un attore che ha saputo padroneggiare entrambe le tecniche di recitazione, rendendolo un esempio ideale per questo articolo "ACTORS NATURAL & CHARACTER STUDIES".
Scheda di approfondimento sul personaggio
Card n.29 BUILDER EMPIRE
KENSITAS (1937)
(collezione personale)
Arthur Wellesley, il Duca di Wellington
Arthur Wellesley, meglio conosciuto come il Duca di Wellington, è stato un comandante militare e statista britannico il cui nome è sinonimo di strategia e vittoria. La sua fama principale deriva dalla sconfitta di Napoleone Bonaparte alla Battaglia di Waterloo nel 1815, un evento che ha cambiato il corso della storia europea. Wellington si distingue non solo per le sue capacità militari ma anche per la sua disciplina, il suo rigore e una certa dose di arroganza che solo i grandi leader possono permettersi.
George Arliss come il Duca di Wellington
George Arliss, un attore britannico di immensa statura, ha portato sullo schermo il personaggio del Duca di Wellington in "The Iron Duke" con una performance che ha saputo bilanciare autenticità storica con una presenza carismatica.
La Trasformazione: Arliss non necessitava di un cambiamento fisico drammatico; con un accorto uso del trucco e una parrucca ben scelta, ha evocato l'immagine del Duca. Ma il vero lavoro si trovava nella sua capacità di incarnare la postura, il linguaggio e lo sguardo penetrante di Wellington, comunicando autorità e intelligenza.
La Recitazione: Arliss ha interpretato Wellington con una dignità e un acume che riflettevano perfettamente il personaggio storico. Ha saputo infondere una certa umanità al Duca, mostrando non solo la sua fermezza strategica ma anche momenti di riflessione e persino di ironia sottile, caratteristica distintiva del suo stile attoriale.
Il Carisma: Con la sua presenza scenica, Arliss ha reso Wellington non solo un generale, ma una figura carismatica e complessa. La sua recitazione ha permesso al pubblico di vedere oltre l'uniforme, percependo il carattere e le sfide personali di un uomo che ha guidato nazioni attraverso tempi turbolenti.
L'Interazione con il Pubblico: Guardare Arliss nel ruolo di Wellington era come assistere a una lezione di storia raccontata da un narratore esperto. Con la sua interpretazione, ha reso il Duca accessibile, permettendo al pubblico di sentirsi coinvolto nella grandiosità e nelle difficoltà dell'epoca.
George Arliss ha dato vita a una versione del Duca di Wellington che era sia fedele al personaggio storico che profondamente umana. La sua performance in "The Iron Duke" ha dimostrato come un attore di talento possa trasformare un'icona storica in un protagonista cinematografico coinvolgente e memorabile, lasciando un'impronta indelebile nella storia del cinema.
ELISABETH BERGNER
Card n.2 ACTORS NATURAL & CHARACTER STUDIES
OGDEN'S (1938)
(collezione personale)
ELISABETH BERGNER
nel ruolo di Rosalind in "As You Like It"
Dire che il trucco di scena di Elisabeth Bergner è un capolavoro perché non esiste sarebbe un paradosso, ma si avvicinerebbe straordinariamente alla verità. Questa attrice così affascinante usa sul palco un trucco apparentemente identico a quello che indossa nella vita reale e non si traveste mai. In ogni ruolo che interpreta esprime lo stesso fascino malinconico; e anche quando interpreta una delle grandi eroine classiche come Rosalind, è il personaggio che si adatta a Bergner, e non viceversa.
L'immagine mostra una card della serie "Actors Natural & Character Studies" emessa da Ogden's, una filiale della Imperial Tobacco Co. (of Great Britain & Ireland, Ltd.). La card è la numero 2 della serie di 50 e presenta l'attrice Elisabeth Bergner nel ruolo di Rosalind in "As You Like It". Il testo elogia il trucco di scena di Elisabeth Bergner, definendolo un capolavoro perché sembra non esistere, e sottolinea come l'attrice non si travesta mai, esprimendo sempre lo stesso fascino malinconico in ogni ruolo che interpreta. Anche quando interpreta grandi eroine classiche come Rosalind, è il personaggio che si adatta a Bergner, e non viceversa.
Poster del film (1936)
Card n.3 FILM STAGE & RADIO STARS
ARDATH TOBACCO CO LTD (1935)
(collezione personale)
Lo stile di recitazione di Elisabeth Bergner è un esempio di come l'autenticità e la naturalezza possano creare interpretazioni memorabili e affascinanti. La sua capacità di portare se stessa in ogni ruolo che interpreta la rende una delle attrici più uniche e apprezzate del suo tempo.
Scheda di approfondimento sul personaggio
Dorothea Jordan nel ruolo di Rosalind dipinto da William Beechey, 1787
Rosalind in "As You Like It" di William Shakespeare
Rosalind è una delle figure più affascinanti e complesse presenti nell'opera di Shakespeare, "As You Like It". Figlia del duca esiliato, Rosalind si distingue per la sua intelligenza, il suo spirito vivace e la straordinaria capacità di adattamento. Quando viene esiliata dalla corte, sceglie di assumere l'identità maschile di Ganimede, non solo per proteggersi ma anche per esplorare la foresta di Arden con una libertà che altrimenti le sarebbe negata.
Ingegno e Eloquenza: Rosalind è celebre per il suo acume e la sua eloquenza. Il suo travestimento le permette di osservare e comprendere le dinamiche umane e le complessità dell'amore, dispensando consigli sagaci e talvolta ironici. La sua destrezza verbale e la sua capacità di mantenere il controllo delle situazioni la rendono un fulcro della commedia.
Manipolazione e Controllo: Con astuzia, Rosalind manipola gli eventi a suo favore, orchestrando situazioni che portano alla risoluzione delle trame amorose. La sua capacità di mascherare la propria identità e di gestire le interazioni tra i personaggi mostra una profonda comprensione della natura umana.
Elisabeth Bergner come Rosalind
Elisabeth Bergner, un'attrice acclamata per la sua interpretazione di Rosalind, ha portato sul palco una rappresentazione autentica e naturale del personaggio.
Interpretazione: Bergner ha dato vita a Rosalind con un trucco scenico tanto sottile da sembrare quasi inesistente, permettendo al suo fascino naturale e alla sua malinconia di risplendere. La sua perfomance è stata lodata per la capacità di catturare l'essenza di Rosalind, bilanciando la vivacità e la volubilità con una profonda sensibilità emotiva.
Autenticità: La performance di Bergner ha messo in luce la complessità di Rosalind, rivelando i vari strati del personaggio: dalla giovane donna esiliata alla figura che trova forza e indipendenza nel travestimento, fino al momento in cui rivela il suo vero io, dimostrando resilienza e intelligenza.
Rosalind incarna forza, intelligenza e resilienza, qualità che la rendono una delle eroine più amate e memorabili di Shakespeare. Attraverso le interpretazioni come quella di Elisabeth Bergner, il personaggio continua a vivere, ispirando generazioni con la sua capacità di superare avversità attraverso l'ingegno, l'amore e l'autenticità.
DOUGLAS BYNG
Card n.3 ACTORS NATURAL & CHARACTER STUDIES
OGDEN'S (1938)
(collezione personale)
DOUGLAS BYNG
nel ruolo della Regina Elisabetta in cabaret
Douglas Byng ha guadagnato una grande reputazione grazie alle sue imitazioni femminili burlesche. Questa immagine mostra quanto possa essere elaborato e privo di esagerazioni il suo trucco per questo scopo. Parrucca, vestito, orecchini e sopracciglia, tutto contribuisce a creare un ritratto che potrebbe essere appeso al muro e essere immediatamente riconoscibile come la Buona Regina Bess. Poiché il signor Byng è un artista di cabaret piuttosto che un attore tradizionale, una delle qualità più sorprendenti del suo talento per il travestimento è la velocità con cui può passare da un personaggio accuratamente composto a un altro.
Byng era famoso per il suo stile di recitazione naturale e autentico, che gli permetteva di superare il moralismo del pubblico. La sua abilità nel far ridere e intrattenere il pubblico, nonostante i suoi spettacoli contenessero allusioni sessuali e doppi sensi, era straordinaria. Il suo materiale, sebbene mai crudo, era pieno di umorismo scolastico e doppi sensi, che riuscivano a divertire senza risultare volgari o offensivi.
Douglas Byng
Douglas Byng, nato il 17 marzo 1893 a Basford, Nottinghamshire, è stato un attore di cabaret, cantante comico e autore di canzoni che ha lasciato un'impronta indelebile nel teatro del West End, nelle riviste e nei cabaret. Conosciuto per le sue imitazioni femminili e per le sue canzoni piene di allusioni sessuali e doppi sensi, Byng era un vero e proprio pioniere del cabaret britannico.
Nel corso della sua carriera, Byng ha aperto il suo nightclub, The Kinde Dragon, a Londra, dove ha eseguito le sue famose canzoni di cabaret in drag. È stato anche un noto "pantomime dame" e ha recitato in oltre 30 pantomime, dimostrando la sua versatilità e il suo talento in vari generi di spettacolo.
La sua capacità di mantenere la sua identità distintiva anche quando interpretava personaggi diversi, dimostrava la sua forza come attore e la sua capacità di adattarsi ai ruoli senza perdere la sua essenza. Byng è stato un esempio di come l'autenticità e la naturalezza possano creare interpretazioni memorabili e affascinanti.
In conclusione, Douglas Byng rimane una figura iconica nel mondo del cabaret e del teatro britannico, e il suo stile di recitazione naturale e autentico continua a ispirare attori e performer di tutto il mondo.
EDWARD CHAPMAN
Card n.4 ACTORS NATURAL & CHARACTER STUDIES
OGDEN'S (1938)
(collezione personale)
EDWARD CHAPMAN
nel ruolo di Jess Oakroyd in "The Good Companions"
È uno shock incontrare Edward Chapman di persona dopo averlo visto come Jess Oakroyd. Il signor Chapman è così ordinato, elegante e dall'aspetto intelligente. Oakroyd è così casual, arruffato e innocente con tutta la sua astuzia. Queste due immagini dimostrano quanto completamente un buon attore di carattere possa immergere la sua personalità nel suo ruolo, e quanto sia preziosa per lui l'osservazione di piccoli dettagli come la posizione di un cappello e il motivo di un colletto o di una cravatta.
Edward Chapman
Attore inglese nato il 13 ottobre 1901 a Harrogate, West Riding of Yorkshire, e morto il 9 agosto 1977 a Brighton, East Sussex. Chapman è noto per i suoi ruoli in molti film e programmi televisivi, ma è ricordato soprattutto per il ruolo di "Mr. William Grimsdale", il superiore e il contraltare comico del personaggio di Norman Wisdom, Pitkin, in molti dei suoi film degli anni '50 e '60.
Chapman ha iniziato la sua carriera teatrale con i Ben Greet Players nel 1924 e ha fatto la sua prima apparizione sul palco di Londra nel 1925. Nella card della Ogdens lo vediamo in un'opera teatrale scritta da J.B. Priestley e Edward Knoblock, basata sul romanzo omonimo di Priestley del 1929. La storia segue le vicende di una compagnia di concerti itinerante in Inghilterra. La commedia è stata rappresentata per la prima volta il 14 aprile 1931 al Princes of Wales's Theatre di Birmingham, e successivamente ha avuto una lunga serie di rappresentazioni a His Majesty's Theatre a Londra, con un totale di 331 spettacoli. Edward Chapman ha interpretato il ruolo di Jess Oakroyd, un personaggio centrale nella storia. La trama si concentra su Oakroyd, un uomo di mezza età insoddisfatto, che decide di lasciare la sua famiglia e cercare avventure "on t'road". Durante il suo viaggio, incontra altri personaggi malcontenti, e insieme formano una nuova compagnia di concerti chiamata "The Good Companions".
Ha attirato l'attenzione di Alfred Hitchcock, che gli ha dato il ruolo di "The Paycock" nel film del 1930 "Juno and the Paycock". Durante la Seconda Guerra Mondiale, ha preso una pausa dalla recitazione e si è unito alla Royal Air Force come ufficiale di intelligence.