ACTORS NATURAL & CHARACTER STUDIES

Storia della Recitazione

La recitazione ha una lunga e affascinante storia che risale all'antica Grecia, dove il teatro era una parte fondamentale della cultura. Gli attori greci utilizzavano maschere e gesti esagerati per rappresentare i loro personaggi, poiché le rappresentazioni avvenivano in grandi anfiteatri all'aperto. Con il passare dei secoli, la recitazione si è evoluta, passando attraverso il teatro elisabettiano, dove attori come William Shakespeare hanno introdotto un linguaggio più complesso e una maggiore profondità emotiva nei personaggi. Nel XIX secolo, il teatro realista ha portato una nuova dimensione alla recitazione, con attori che cercavano di rappresentare la vita quotidiana in modo più autentico. Questo periodo ha visto l'emergere di tecniche come il metodo Stanislavskij, sviluppato dal regista e attore russo Konstantin Stanislavskij. Questo metodo si basa sull'idea che gli attori debbano vivere realmente le emozioni dei loro personaggi per renderli credibili. Nel XX secolo, il metodo Stanislavskij è stato ulteriormente sviluppato da Lee Strasberg negli Stati Uniti, dando vita al famoso "Metodo" utilizzato da molti attori di Hollywood. Questo approccio richiede agli attori di attingere alle proprie esperienze personali per creare una connessione emotiva con il personaggio. Oggi, la recitazione continua a evolversi, con attori che sperimentano nuove tecniche e approcci per portare i loro personaggi alla vita. Dalle performance teatrali alle produzioni cinematografiche, la recitazione rimane una forma d'arte in continua trasformazione, che riflette i cambiamenti culturali e sociali del nostro tempo.

Per comprendere meglio come gli attori riescano a trasformarsi nei loro personaggi, possiamo esaminare la serie di cigarette cards "Actors Natural and Character Studies" prodotte da Ogden's nel 1938. Questa serie di cinquanta carte presenta attori e attrici del cinema, immortalati in pose che rappresentano i loro ruoli più iconici. Ogni carta offre uno spaccato unico delle tecniche di recitazione utilizzate dagli attori dell'epoca. Ad esempio, possiamo osservare come alcuni attori adottino un approccio naturale, utilizzando espressioni facciali e posture che riflettono le loro emozioni autentiche. Altri, invece, si trasformano completamente nei loro personaggi, adottando costumi elaborati e trucco per creare una rappresentazione visiva convincente. Analizzando queste carte, possiamo notare le differenze tra la recitazione naturale e quella di carattere. Gli attori che seguono un approccio naturale tendono a mantenere una certa coerenza con la loro personalità reale, mentre quelli che adottano la recitazione di carattere si immergono completamente nel ruolo, spesso cambiando radicalmente il loro aspetto e comportamento. Queste carte non solo ci offrono uno sguardo affascinante sul mondo della recitazione degli anni '30, ma ci permettono anche di apprezzare l'arte e la dedizione che gli attori mettono nel loro lavoro. Attraverso queste immagini, possiamo vedere come la recitazione sia una forma d'arte in continua evoluzione, che richiede talento, impegno e una profonda comprensione del personaggio.

GEORGE ARLISS

Card n.1  ACTORS NATURAL & CHARACTER STUDIES

OGDEN'S (1938)

(collezione personale)

GEORGE ARLISS
nel ruolo del Duca di Wellington in "The Iron Duke"

George Arliss, la tanto ammirata star dei film Gaumont-British, è un uomo le cui caratteristiche personali sono così forti da sfidare il travestimento. Attraverso tutta la gamma di ruoli che lo hanno reso uno degli attori più famosi del cinema, Arliss è sempre riconoscibile, e l'arte del trucco diventa per lui una semplice questione di luce e colore. Qui, ad esempio, è visto come il Duca di Ferro e come se stesso. A parte qualche modifica nella parrucca e nel naso, e l'eliminazione di un monocolo, i ritratti sono identici.

La descrizione sul retro della figurina di George Arliss si allinea perfettamente con il concetto di recitazione naturale e di carattere che abbiamo discusso. Arliss è un esempio eccellente di come un attore possa mantenere le proprie caratteristiche personali pur trasformandosi in un personaggio storico come il Duca di Wellington.

Poster canadese del film (1934)

George Arliss è un esempio perfetto di attore che ha saputo eccellere sia nella recitazione naturale che in quella di carattere. Nato nel 1868, Arliss è stato un attore britannico di grande successo, noto per le sue interpretazioni in biografie di personaggi storici come Benjamin Disraeli, Voltaire e il Cardinale Richelieu.

Card n.1  CHARACTERS COME TO LIFE 

GODFREY PHILLIPS LTD (1938)

(collezione personale)

Arliss ha iniziato la sua carriera teatrale nel West End di Londra e ha trovato successo anche negli Stati Uniti, dove ha vinto un Premio Oscar per la sua interpretazione in "Disraeli" (1929). La sua capacità di trasformarsi completamente nei personaggi che interpretava, adottando costumi elaborati e trucco, lo rende un esempio classico di recitazione di carattere.

Card n.1 FILM STAGE & RADIO STARS 

ARDATH TOBACCO CO LTD (1935)

(collezione personale)

Allo stesso tempo, Arliss era noto per la sua abilità nel rendere i personaggi autentici e credibili, utilizzando le proprie esperienze e emozioni per dare vita ai ruoli che interpretava. Questo lo colloca anche nella categoria della recitazione naturale.
In sintesi, George Arliss è un attore che ha saputo padroneggiare entrambe le tecniche di recitazione, rendendolo un esempio ideale per questo articolo "ACTORS NATURAL & CHARACTER STUDIES".

Scheda di approfondimento sul personaggio

Card n.29  BUILDER EMPIRE

KENSITAS (1937)

(collezione personale)

Arthur Wellesley, il Duca di Wellington

Arthur Wellesley, meglio conosciuto come il Duca di Wellington, è stato un comandante militare e statista britannico il cui nome è sinonimo di strategia e vittoria. La sua fama principale deriva dalla sconfitta di Napoleone Bonaparte alla Battaglia di Waterloo nel 1815, un evento che ha cambiato il corso della storia europea. Wellington si distingue non solo per le sue capacità militari ma anche per la sua disciplina, il suo rigore e una certa dose di arroganza che solo i grandi leader possono permettersi.

George Arliss come il Duca di Wellington

George Arliss, un attore britannico di immensa statura, ha portato sullo schermo il personaggio del Duca di Wellington in "The Iron Duke" con una performance che ha saputo bilanciare autenticità storica con una presenza carismatica.

  • La Trasformazione: Arliss non necessitava di un cambiamento fisico drammatico; con un accorto uso del trucco e una parrucca ben scelta, ha evocato l'immagine del Duca. Ma il vero lavoro si trovava nella sua capacità di incarnare la postura, il linguaggio e lo sguardo penetrante di Wellington, comunicando autorità e intelligenza.

  • La Recitazione: Arliss ha interpretato Wellington con una dignità e un acume che riflettevano perfettamente il personaggio storico. Ha saputo infondere una certa umanità al Duca, mostrando non solo la sua fermezza strategica ma anche momenti di riflessione e persino di ironia sottile, caratteristica distintiva del suo stile attoriale.

  • Il Carisma: Con la sua presenza scenica, Arliss ha reso Wellington non solo un generale, ma una figura carismatica e complessa. La sua recitazione ha permesso al pubblico di vedere oltre l'uniforme, percependo il carattere e le sfide personali di un uomo che ha guidato nazioni attraverso tempi turbolenti.

  • L'Interazione con il Pubblico: Guardare Arliss nel ruolo di Wellington era come assistere a una lezione di storia raccontata da un narratore esperto. Con la sua interpretazione, ha reso il Duca accessibile, permettendo al pubblico di sentirsi coinvolto nella grandiosità e nelle difficoltà dell'epoca.

Card n.02 - WHO IS THIS?

ARDATH (1936)

(collezione personale)

George Arliss ha dato vita a una versione del Duca di Wellington che era sia fedele al personaggio storico che profondamente umana. La sua performance in "The Iron Duke" ha dimostrato come un attore di talento possa trasformare un'icona storica in un protagonista cinematografico coinvolgente e memorabile, lasciando un'impronta indelebile nella storia del cinema.



ELISABETH BERGNER

 Card n.2  ACTORS NATURAL & CHARACTER STUDIES

OGDEN'S (1938)

(collezione personale)

ELISABETH BERGNER
nel ruolo di Rosalind in "
As You Like It"

Dire che il trucco di scena di Elisabeth Bergner è un capolavoro perché non esiste sarebbe un paradosso, ma si avvicinerebbe straordinariamente alla verità. Questa attrice così affascinante usa sul palco un trucco apparentemente identico a quello che indossa nella vita reale e non si traveste mai. In ogni ruolo che interpreta esprime lo stesso fascino malinconico; e anche quando interpreta una delle grandi eroine classiche come Rosalind, è il personaggio che si adatta a Bergner, e non viceversa.

L'immagine mostra una card della serie "Actors Natural & Character Studies" emessa da Ogden's, una filiale della Imperial Tobacco Co. (of Great Britain & Ireland, Ltd.). La card è la numero 2 della serie di 50 e presenta l'attrice Elisabeth Bergner nel ruolo di Rosalind in "As You Like It". Il testo elogia il trucco di scena di Elisabeth Bergner, definendolo un capolavoro perché sembra non esistere, e sottolinea come l'attrice non si travesta mai, esprimendo sempre lo stesso fascino malinconico in ogni ruolo che interpreta. Anche quando interpreta grandi eroine classiche come Rosalind, è il personaggio che si adatta a Bergner, e non viceversa.

Poster del film (1936)

Card n.3 FILM STAGE & RADIO STARS 

ARDATH TOBACCO CO LTD (1935)

(collezione personale)

Lo stile di recitazione di Elisabeth Bergner è un esempio di come l'autenticità e la naturalezza possano creare interpretazioni memorabili e affascinanti. La sua capacità di portare se stessa in ogni ruolo che interpreta la rende una delle attrici più uniche e apprezzate del suo tempo.

Scheda di approfondimento sul personaggio

Card n.25 - FIGURES OF FICTION

CARRERAS (1924)

(collezione personale)

Rosalind in "As You Like It" di William Shakespeare

Rosalind è una delle figure più affascinanti e complesse presenti nell'opera di Shakespeare, "As You Like It". Figlia del duca esiliato, Rosalind si distingue per la sua intelligenza, il suo spirito vivace e la straordinaria capacità di adattamento. Quando viene esiliata dalla corte, sceglie di assumere l'identità maschile di Ganimede, non solo per proteggersi ma anche per esplorare la foresta di Arden con una libertà che altrimenti le sarebbe negata.

  • Ingegno e Eloquenza: Rosalind è celebre per il suo acume e la sua eloquenza. Il suo travestimento le permette di osservare e comprendere le dinamiche umane e le complessità dell'amore, dispensando consigli sagaci e talvolta ironici. La sua destrezza verbale e la sua capacità di mantenere il controllo delle situazioni la rendono un fulcro della commedia. 

  • Manipolazione e Controllo: Con astuzia, Rosalind manipola gli eventi a suo favore, orchestrando situazioni che portano alla risoluzione delle trame amorose. La sua capacità di mascherare la propria identità e di gestire le interazioni tra i personaggi mostra una profonda comprensione della natura umana.

Elisabeth Bergner come Rosalind

Elisabeth Bergner, un'attrice acclamata per la sua interpretazione di Rosalind, ha portato sul palco una rappresentazione autentica e naturale del personaggio. 

  • Interpretazione: Bergner ha dato vita a Rosalind con un trucco scenico tanto sottile da sembrare quasi inesistente, permettendo al suo fascino naturale e alla sua malinconia di risplendere. La sua perfomance è stata lodata per la capacità di catturare l'essenza di Rosalind, bilanciando la vivacità e la volubilità con una profonda sensibilità emotiva.

  • Autenticità: La performance di Bergner ha messo in luce la complessità di Rosalind, rivelando i vari strati del personaggio: dalla giovane donna esiliata alla figura che trova forza e indipendenza nel travestimento, fino al momento in cui rivela il suo vero io, dimostrando resilienza e intelligenza.

Rosalind incarna forza, intelligenza e resilienza, qualità che la rendono una delle eroine più amate e memorabili di Shakespeare. Attraverso le interpretazioni come quella di Elisabeth Bergner, il personaggio continua a vivere, ispirando generazioni con la sua capacità di superare avversità attraverso l'ingegno, l'amore e l'autenticità.

Card n.07 - WHO IS THIS?

ARDATH (1936)

(collezione personale)

Elisabeth Bergner è stata una delle attrici più versatili e talentuose del XX secolo. La sua capacità di interpretare una vasta gamma di personaggi, dal teatro shakespeariano alle opere moderne, ha lasciato un'impronta indelebile nel mondo dello spettacolo. La sua collaborazione con il marito Paul Czinner ha prodotto alcuni dei suoi lavori più memorabili, tra cui "The Rise of Catherine the Great" e "Escape Me Never". Anche dopo il suo ritiro dalle scene, il suo lascito continua a ispirare nuove generazioni di attori e appassionati di teatro. Elisabeth Bergner non è solo ricordata per le sue straordinarie performance, ma anche per la sua resilienza e dedizione al suo mestiere, che l'hanno resa una figura iconica nella storia del cinema e del teatro.



DOUGLAS BYNG

Card n.3  ACTORS NATURAL & CHARACTER STUDIES

OGDEN'S (1938) 

(collezione personale)

DOUGLAS BYNG
nel ruolo della Regina Elisabetta in cabaret

Douglas Byng ha guadagnato una grande reputazione grazie alle sue imitazioni femminili burlesche. Questa immagine mostra quanto possa essere elaborato e privo di esagerazioni il suo trucco per questo scopo. Parrucca, vestito, orecchini e sopracciglia, tutto contribuisce a creare un ritratto che potrebbe essere appeso al muro e essere immediatamente riconoscibile come la Buona Regina Bess. Poiché il signor Byng è un artista di cabaret piuttosto che un attore tradizionale, una delle qualità più sorprendenti del suo talento per il travestimento è la velocità con cui può passare da un personaggio accuratamente composto a un altro.

Byng era famoso per il suo stile di recitazione naturale e autentico, che gli permetteva di superare il moralismo del pubblico. La sua abilità nel far ridere e intrattenere il pubblico, nonostante i suoi spettacoli contenessero allusioni sessuali e doppi sensi, era straordinaria. Il suo materiale, sebbene mai crudo, era pieno di umorismo scolastico e doppi sensi, che riuscivano a divertire senza risultare volgari o offensivi. 

Douglas Byng

Douglas Byng, nato il 17 marzo 1893 a Basford, Nottinghamshire, è stato un attore di cabaret, cantante comico e autore di canzoni che ha lasciato un'impronta indelebile nel teatro del West End, nelle riviste e nei cabaret. Conosciuto per le sue imitazioni femminili e per le sue canzoni piene di allusioni sessuali e doppi sensi, Byng era un vero e proprio pioniere del cabaret britannico.
Nel corso della sua carriera, Byng ha aperto il suo nightclub, The Kinde Dragon, a Londra, dove ha eseguito le sue famose canzoni di cabaret in drag. È stato anche un noto "pantomime dame" e ha recitato in oltre 30 pantomime, dimostrando la sua versatilità e il suo talento in vari generi di spettacolo.
La sua capacità di mantenere la sua identità distintiva anche quando interpretava personaggi diversi, dimostrava la sua forza come attore e la sua capacità di adattarsi ai ruoli senza perdere la sua essenza. Byng è stato un esempio di come l'autenticità e la naturalezza possano creare interpretazioni memorabili e affascinanti.
In conclusione, Douglas Byng rimane una figura iconica nel mondo del cabaret e del teatro britannico, e il suo stile di recitazione naturale e autentico continua a ispirare attori e performer di tutto il mondo.



EDWARD CHAPMAN

Card n.4  ACTORS NATURAL & CHARACTER STUDIES

OGDEN'S (1938) 

(collezione personale)

EDWARD CHAPMAN
nel ruolo di Jess Oakroyd in "The Good Companions"

È uno shock incontrare Edward Chapman di persona dopo averlo visto come Jess Oakroyd. Il signor Chapman è così ordinato, elegante e dall'aspetto intelligente. Oakroyd è così casual, arruffato e innocente con tutta la sua astuzia. Queste due immagini dimostrano quanto completamente un buon attore di carattere possa immergere la sua personalità nel suo ruolo, e quanto sia preziosa per lui l'osservazione di piccoli dettagli come la posizione di un cappello e il motivo di un colletto o di una cravatta.

Edward Chapman

Attore inglese nato il 13 ottobre 1901 a Harrogate, West Riding of Yorkshire, e morto il 9 agosto 1977 a Brighton, East Sussex. Chapman è noto per i suoi ruoli in molti film e programmi televisivi, ma è ricordato soprattutto per il ruolo di "Mr. William Grimsdale", il superiore e il contraltare comico del personaggio di Norman Wisdom, Pitkin, in molti dei suoi film degli anni '50 e '60.
Chapman ha iniziato la sua carriera teatrale con i Ben Greet Players nel 1924 e ha fatto la sua prima apparizione sul palco di Londra nel 1925. Nella card della Ogdens lo vediamo in un'opera teatrale scritta da J.B. Priestley e Edward Knoblock, basata sul romanzo omonimo di Priestley del 1929. La storia segue le vicende di una compagnia di concerti itinerante in Inghilterra. La commedia è stata rappresentata per la prima volta il 14 aprile 1931 al Princes of Wales's Theatre di Birmingham, e successivamente ha avuto una lunga serie di rappresentazioni a His Majesty's Theatre a Londra, con un totale di 331 spettacoli. Edward Chapman ha interpretato il ruolo di Jess Oakroyd, un personaggio centrale nella storia. La trama si concentra su Oakroyd, un uomo di mezza età insoddisfatto, che decide di lasciare la sua famiglia e cercare avventure "on t'road". Durante il suo viaggio, incontra altri personaggi malcontenti, e insieme formano una nuova compagnia di concerti chiamata "The Good Companions".   

Ha attirato l'attenzione di Alfred Hitchcock, che gli ha dato il ruolo di "The Paycock" nel film del 1930 "Juno and the Paycock". Durante la Seconda Guerra Mondiale, ha preso una pausa dalla recitazione e si è unito alla Royal Air Force come ufficiale di intelligence.



MARY CLARE

Card n.5  ACTORS NATURAL & CHARACTER STUDIES

OGDEN'S (1938) 

(collezione personale)

MARY CLARE
nel ruolo di Jane Marryot in "Cavalcade"

Mary Clare è una delle attrici più complete del nostro palcoscenico. Si immerge nei ruoli che interpreta in modo estremamente soddisfacente. Questo è stato quasi letteralmente vero quando ha interpretato Tondeleyo, la seduttrice africana, nella produzione originale di "White Cargo". C'era molto della pelle di Tondeleyo da vedere, e Miss Clare l'ha dipinta di un ricco marrone scuro. In "Cavalcade", ha rappresentato con distinzione e grande successo i cambiamenti nell'aspetto di Jane Marryot dal 1899 al 1918. Qui è mostrata nella scena finale mentre propone un brindisi al ritorno dell'Inghilterra alla dignità e alla grandezza.

Card n.16  CHAMPIONS OF SCREEN & STAGE

GALLAHER LTD (1934) 

(collezione personale)

Mary Clare, nata Mary Clare Absalom il 17 luglio 1892 a Lambeth, Londra, è stata un'attrice britannica di teatro, cinema e televisione. Nonostante il suo talento e la sua carriera prolifica, oggi non è molto conosciuta, ma il suo contributo al teatro e al cinema britannico rimane significativo.

Locandina dello spettacolo

Uno dei suoi ruoli più noti è stato quello di Jane Marryot nella commedia "Cavalcade" di Noël Coward, che ha debuttato il 13 ottobre 1931 al Theatre Royal, Drury Lane. La produzione è stata un grande successo, con un cast enorme e scenografie spettacolari, e ha avuto 405 repliche.
Mary Clare era nota per il suo stile di recitazione naturale e autentico, che si distingueva particolarmente nel contesto del teatro britannico dell'epoca. Era capace di trasmettere emozioni profonde e complesse con una semplicità disarmante, rendendo i suoi personaggi molto credibili e umani. Questo approccio le ha permesso di eccellere in ruoli drammatici e di conquistare il pubblico con la sua presenza scenica.
Una vecchia card di collezione la descrive come una delle attrici più complete del palcoscenico britannico. La card menziona anche il suo ruolo di Tondeleyo nella produzione originale di "White Cargo", dove si immerse letteralmente nel personaggio, dipingendosi la pelle di un ricco marrone scuro.
Nel ruolo di Jane Marryot in "Cavalcade", Mary Clare ha rappresentato con distinzione e grande successo i cambiamenti nell'aspetto e nella personalità del personaggio dal 1899 al 1918. Jane Marryot è una donna forte e resiliente, che affronta numerosi eventi storici e personali significativi, tra cui la guerra boera, la morte della regina Vittoria, l'affondamento del Titanic e la prima guerra mondiale. Attraverso tutte queste sfide, Jane rimane un pilastro di stabilità e dignità per la sua famiglia.
Mary Clare ha continuato a lavorare sia in teatro che in cinema, apparendo in film come "The Citadel" (1938) e "The Lady Vanishes" (1938) di Alfred Hitchcock. La sua carriera è stata caratterizzata da una versatilità che le ha permesso di interpretare una vasta gamma di ruoli, lasciando un'impronta indelebile nel mondo dello spettacolo.



FAY COMPTON

Card n.6  ACTORS NATURAL & CHARACTER STUDIES

OGDEN'S (1938) 

(collezione personale)

FAY COMPTON
nel ruolo di Ophelia in "Hamlet"

Fay Compton è, per consenso generale, l'Ophelia più commovente che sia stata vista dalla presente generazione di spettatori. Da queste due immagini di Miss Compton, nella vita privata e nella sua scena di follia quasi insopportabilmente patetica, si può capire quanto poco l'attrice si sia affidata a un aiuto esterno come il trucco. La follia di questa Ophelia proveniva dall'interno, e la sua qualità commovente risiedeva nella sua stessa dolcezza, e nel suggerimento di Miss Compton che la mente di Ophelia non fosse ancora completamente fuori controllo - che avesse ancora momenti di lucidità.

Fay Compton as Ophelia in Hamlet

Fay Compton, nata Virginia Lilian Emmeline Compton-Mackenzie il 18 settembre 1894 nel cuore di Fulham, Londra, è stata una delle attrici inglesi più affascinanti e versatili del suo tempo. Con una carriera che si estende dal 1911 al 1977, Fay ha incantato il pubblico attraverso il teatro, il cinema e la televisione, interpretando un ampio spettro di personaggi che spaziano dai drammi shakespeariani alle commedie contemporanee.
Tra i suoi ruoli più celebrati, spicca la sua interpretazione di Ophelia nell'iconico "Amleto". La recitazione di Fay Compton ha portato una nuova luce a questo personaggio tragico, infondendo in Ophelia una profondità emotiva che ha lasciato il pubblico senza parole. La sua performance è stata acclamata per la capacità di rappresentare la follia non come una perdita totale di controllo, ma come una danza tra lucidità e disperazione. La dolcezza e la gentilezza innata del suo personaggio rendevano la sua discesa nella follia ancora più straziante, suggerendo che, nonostante tutto, ci fosse ancora un barlume di consapevolezza e umanità in Ophelia.


Card n.6 SHAKESPEARIAN SERIES

SALMON & GLUCKSTEIN Ltd. (1902)

Ophelia in "Hamlet" di William Shakespeare

Ophelia, una delle figure più tragiche nelle opere di Shakespeare, appare in "Hamlet" come la giovane figlia di Polonio e l'amore perduto di Hamlet. La sua esistenza è segnata da una tragica discesa nella follia, culminata nella sua morte per annegamento. Tuttavia, la sua presenza è fondamentale per esplorare temi come l'amore, la purezza, la fragilità mentale e il ruolo delle donne nella società elisabettiana.

  • Innocenza e Fragilità: Ophelia è spesso vista come l'incarnazione della purezza e dell'innocenza, ma questa stessa qualità la rende vulnerabile agli eventi tumultuosi che la circondano. La sua dipendenza dagli uomini nella sua vita - Hamlet, Polonio, e Laertes - sottolinea la sua posizione precaria e la sua mancanza di autonomia.

  • Follia e Tragedia: La follia di Ophelia, innescata dalla morte di suo padre e dal rifiuto di Hamlet, è rappresentata da Shakespeare in maniera poetica e dolorosa. Le sue canzoni e discorsi sconnessi sono un espediente per esprimere il caos interiore e il dolore che prova, offrendo una critica sottile alla società che le ha tolto ogni possibilità di controllo sulla propria vita.

Fay Compton come Ophelia

  • Interpretazione: Fay Compton ha portato sul palco un'Ophelia che ha toccato il cuore del pubblico con la sua interpretazione straordinariamente commovente. Compton ha enfatizzato la dolcezza e la sensibilità del personaggio, presentando una Ophelia che, anche nella sua follia, manteneva un barlume di lucidità e umanità.

  • Autenticità e Minimo Trucco: Compton si è distinta per il suo uso minimo del trucco e degli accessori, preferendo trasmettere la follia di Ophelia attraverso la sua espressività emotiva e il linguaggio del corpo. Questo approccio ha permesso di vedere la discesa di Ophelia non come totale perdita di controllo, ma come una lotta tra la sanità e la follia, rendendo la sua performance straziante e autentica.

  • Capacità di Emozionare: La performance di Fay Compton ha reso Ophelia un simbolo della vulnerabilità umana, mostrando come la mente possa essere fragile eppure resistente. La sua Ophelia non era solo una figura di tragedia; c'era una profondità emotiva che suggeriva una comprensione del dolore e della perdita, rendendo il personaggio accessibile e profondamente umano.

  • Eredità: Attraverso l'interpretazione di Compton, Ophelia è stata vista non solo come una vittima degli eventi ma anche come una riflessione sulla condizione delle donne nella società e sulla complessità della psiche umana. La sua performance ha lasciato un'impronta duratura, ricordando agli spettatori la forza e la bellezza del personaggio di Ophelia, anche nel suo momento più oscuro.

Card n.3  CINEMA STARS

GALLAHER LTD (1926) 

(collezione personale)

Ma Fay non era solo Ophelia. La sua carriera è stata un caleidoscopio di personaggi, ciascuno interpretato con una maestria che rifletteva la sua capacità di adattarsi e trasformarsi. Dai palchi teatrali dove ha portato alla vita i personaggi dei classici di Shakespeare, fino alle pellicole cinematografiche dove ha dimostrato la sua versatilità in ruoli comici e drammatici, Fay Compton ha dimostrato di essere un'attrice capace di catturare l'essenza di ogni ruolo. 
Nel corso degli anni, ha saputo mantenere viva la curiosità del pubblico, sfidando le aspettative e reinventandosi continuamente. La sua presenza scenica era magnetica; la sua voce, un'arma di seduzione e drammaticità che poteva passare dal sussurro più delicato al grido più potente con una facilità disarmante.

Card n.7  STARS OF SCREEN & STAGE

GALLAHER LTD (1935)

 (collezione personale)

L'eredità di Fay Compton continua a vivere attraverso le registrazioni delle sue performance e nei ricordi di coloro che hanno avuto il privilegio di vederla recitare. La sua capacità di interpretare personaggi con tale profondità e autenticità ha lasciato un'impronta indelebile nel mondo del teatro e del cinema, rendendola una figura immortale nell'immaginario culturale britannico.
Fay Compton non era solo un'attrice; era un'artista che ha saputo toccare le corde più profonde della psiche umana, rendendo ogni sua interpretazione non solo una performance, ma un'esperienza emotiva e intellettuale.



CICELY COURTNEIDGE

Card n.7  ACTORS NATURAL & CHARACTER STUDIES

OGDEN'S (1938)

(collezione personale)

CICELY COURTNEIDGE
 in una scena da "The House of that Jack Built"

Quando Cicely Courtneidge salì per la prima volta sul palco, interpretava le eroine di varie commedie musicali e inizialmente non si pensava che rivelasse alcun talento speciale o promessa. Solo quando scoprì che la sua vera linea non era quella di valorizzare il suo aspetto, ma di peggiorarlo, iniziò a catturare il pubblico. Ora è una delle migliori attrici di commedie leggere e una star dei Gaumont-British Films, con una notevole gamma di trucchi divertenti. Ecco un esempio molto caratteristico.

"The House that Jack Built" è una commedia teatrale del 1929, scritta da Douglas Furber e Ronald Jeans, con musiche di Ivor Novello. Messa in scena in vari teatri, tra cui l'Empire Theatre di Southampton, questa produzione ha coinvolto attori di spicco, tra cui Cicely Courtneidge e Jack Hulbert. La trama ruota attorno a una serie di eventi comici e malintesi che si verificano nella casa costruita da Jack, ispirandosi alla filastrocca inglese "The House That Jack Built". La narrazione è cumulativa, con situazioni esilaranti e personaggi eccentrici tipici delle commedie dell'epoca.

Card n.35 FILM FAVOURITES 

GODFREY PHILLIPS LTD (1938)

(collezione personale)

Cicely Courtneidge, nata il 1 aprile 1893 a Sydney, Australia, figlia del produttore teatrale Robert Courtneidge, ha iniziato la sua carriera sul palco interpretando eroine di varie commedie musicali. Tuttavia, come evidenziato dalla carta Ogden's "Actors Natural & Character Studies" numero 7, dove è ritratta in una scena da "The House That Jack Built", la sua vera vocazione si è rivelata essere nella recitazione caratteriale. All'inizio della sua carriera, non si pensava che avesse un talento speciale o promessa, ma Cicely scoprì che la sua forza stava nel "peggiorare" il suo aspetto, catturando così l'attenzione del pubblico con una comicità che esagerava tratti fisici e comportamentali. La carta descrive come, una volta che iniziò a sfruttare questo lato, divenne una delle migliori attrici di commedie leggere e una star dei Gaumont-British Films, con una notevole gamma di trucchi divertenti.
Nel 1929, Cicely ha recitato al fianco del marito Jack Hulbert in questa commedia, contribuendo al suo successo con la sua versatilità come attrice, comica e cantante. La loro collaborazione ha portato eleganza e umorismo alla produzione, rendendo ogni scena in cui appariva Cicely memorabile. Il suo approccio caratteriale alla recitazione ha aggiunto una dimensione unica alla commedia, permettendo al pubblico di apprezzare non solo la trama ma anche le performance individuali.

Card n.10   CHAMPIONS OF SCREEN & STAGE

GALLAHER LTD (1934) 

(collezione personale)

"The House That Jack Built" del 1929 è un esempio classico del teatro britannico dell'epoca, che non solo ha messo in luce il talento di Cicely Courtneidge ma ha anche celebrato la comicità e l'ingegno delle commedie degli anni '20. Con la sua capacità di creare personaggi attraverso una recitazione caratteriale, Cicely ha dimostrato che l'umorismo e la capacità di ridere di sé stessi possono creare spettacoli immortali.



LAURA COWIE

Card n.8  ACTORS NATURAL & CHARACTER STUDIES

OGDEN'S (1938)

(collezione personale)

LAURA COWIE
 as Anna Vraka in "Ride a Cock Horse"

Quando Laura Cowie salì per la prima volta sul palco, interpretava ruoli che valorizzavano la sua bellezza. Tuttavia, ha scoperto che il suo vero talento risiedeva nel sacrificare la sua bellezza per i suoi ruoli. Un esempio notevole è il suo ruolo di Anna Vraka, una contadina non lavata che ha ereditato una fortuna e ha cercato di imitare i modi di una signora. La sua interpretazione ha catturato il pubblico e ha dimostrato la sua versatilità come attrice.

"Ride a Cock Horse" è una commedia teatrale che ha debuttato nel 1929, un periodo in cui il teatro britannico era al culmine della sua esplorazione della commedia sociale. Questa produzione si distingue per la sua trama che intreccia temi di identità, classe sociale e il concetto di cambiamento di status attraverso un viaggio comico e satirico. La storia segue le avventure di una contadina che improvvisamente eredita una fortuna e tenta di navigare tra le acque spesso turbolente della società d'élite, causando una serie di malintesi e situazioni esilaranti che mettono in discussione le nozioni di classe e bellezza. Nella card La frase "una contadina non lavata" si riferisce a una rappresentazione caricaturale di una contadina che non ha avuto accesso a cure personali o igiene adeguata, tipica delle classi sociali più basse dell'epoca. Questo tipo di descrizione è usato per enfatizzare il contrasto tra il personaggio e il nuovo status sociale che ha acquisito dopo aver ereditato una fortuna. In questo contesto, la descrizione serve a sottolineare la trasformazione e il tentativo del personaggio di adattarsi a un nuovo stile di vita, spesso con risultati comici.

Laura Cowie

Al centro della commedia troviamo Laura Cowie, un'attrice che all'inizio della sua carriera era conosciuta principalmente per la sua bellezza, interpretando ruoli che mettevano in risalto il suo aspetto fisico. Tuttavia, come dettagliatamente illustrato dalla carta Ogden's "Actors Natural & Character Studies" numero 8, Laura ha scoperto che il suo vero talento era nel "sacrificare" questa bellezza per i suoi ruoli, adottando un approccio alla recitazione che valorizzava la profondità del personaggio piuttosto che l'apparenza esteriore. Nel ruolo di Anna Vraka, Laura ha dimostrato una versatilità straordinaria. La sua interpretazione ha catturato l'immaginazione del pubblico non solo per l'umorismo derivato dall'esagerazione dei tratti fisici e comportamentali ma anche per la critica sociale sottesa, che riflette sull'importanza della sostanza oltre l'apparenza.
La performance di Laura Cowie in "Ride a Cock Horse" è un esempio di recitazione caratteriale al suo meglio. Attraverso la caricatura e l'esagerazione, ha saputo evocare risate e riflessione, offrendo allo spettatore un personaggio che, nonostante il cambiamento esterno, non riesce a scrollarsi di dosso le radici e i modi che la definiscono. Questa trasformazione non è solo fisica ma anche psicologica, esplorando come l'identità non possa essere facilmente alterata da un cambiamento di status o di abbigliamento.
"Ride a Cock Horse" del 1929 non è semplicemente una commedia che intrattiene; è una finestra sulla società del tempo, che mette in discussione le convenzioni sociali e celebra la capacità dell'essere umano di adattarsi, pur mantenendo la propria essenza. Laura Cowie, con la sua interpretazione, ha lasciato un segno indelebile non solo nella commedia ma nel panorama teatrale dell'epoca, dimostrando che la vera forza di un'attrice risiede nella sua capacità di trasformarsi, di andare oltre l'aspetto esteriore per esplorare e rappresentare la complessità e la comicità della condizione umana.



FLORENCE DESMOND

Card n.9  ACTORS NATURAL & CHARACTER STUDIES

OGDEN'S (1938)

(collezione personale)

FLORENCE DESMOND
 as Elisabeth Bergner

L'arte del mimo è una delle più difficili da acquisire, e i più grandi esponenti di quest'arte sono coloro che riescono a ottenere il massimo effetto con il minimo trucco. Florence Desmond è una delle migliori imitatrici sul palcoscenico oggi, e la sua interpretazione di Elisabeth Bergner è un capolavoro di economia. Con l'aiuto di un semplice fazzoletto sulla testa, riesce a trasmettere l'essenza stessa della personalità di Bergner.

Card n.6  MY FAVOURITE PART

GALLAHER LTD (1939) 

(collezione personale)

Florence Desmond, nata a Londra nel 1905, ha incarnato l'essenza dell'arte dell'imitazione e del mimo, diventando una delle figure più affascinanti e influenti del mondo dello spettacolo britannico. Da giovane, mentre frequentava la Dame Alice Owen's School, ha dimostrato un precoce talento per la performance, debuttando sul palcoscenico a soli dieci anni. Questo era il preludio a una carriera che avrebbe attraversato decenni, toccando teatro, cinema e radio con una maestria che pochi hanno eguagliato.
La sua carriera teatrale è iniziata negli anni '20, periodo in cui Londra era un vivace centro culturale. Florence si è fatta strada nei cabaret e nelle riviste londinesi, distinguendosi non solo per la sua bellezza ma soprattutto per la sua straordinaria capacità di imitare.

Card n.47  STARS OF SCREEN & STAGE

GALLAHER LTD (1935) 

(collezione personale)

Le sue performance erano un mélange di precisione e umorismo; riusciva a catturare non solo l'aspetto esteriore delle celebrità che imitava - come Greta Garbo, Marlene Dietrich, Mae West e molti altri - ma anche il loro spirito, le loro manie, il loro modo di parlare.
Ciò che rendeva le imitazioni di Florence Desmond particolarmente affascinanti era la sua economia del trucco e degli accessori. 

Card n.5 - PHOTOCARDS (GROUP K)

ARDATH TOBACCO CO LTD (1938)

(collezione personale)

Con un semplice cappello, un paio di occhiali o un foulard, riusciva a trasformarsi in un personaggio completamente diverso, dimostrando che l'arte dell'imitazione è più una questione di talento e osservazione che di artifici scenici. La sua abilità di passare da un'imitazione all'altra con una tale fluidità e autenticità ne faceva una delle intrattenitrici più richieste dell'epoca.
La sua versatilità non conosceva confini; oltre al teatro, Florence ha brillato nel cinema degli anni '30, portando il suo umorismo e la sua arte nelle pellicole dell'epoca. La radio, poi, le ha fornito un altro palcoscenico invisibile ma altrettanto potente, dove la sua voce e il suo umorismo potevano raggiungere un pubblico ancora più vasto. Le sue apparizioni in programmi radiofonici di successo hanno consolidato il suo status di icona dell'intrattenimento.
Florence Desmond ha ricevuto numerosi riconoscimenti per il suo contributo allo spettacolo, partecipando a spettacoli di varietà reali e diventando una figura di riferimento per l'intrattenimento britannico. Il suo impatto culturale è stato significativo; ha aperto la strada a nuove forme di comicità e imitazione, influenzando artisti e comici che l'hanno seguita. La sua capacità di usare l'imitazione come strumento di satira e commento sociale ha elevato questa forma d'arte a un livello superiore.
L'eredità di Florence Desmond vive non solo nei suoi spettacoli registrati o nelle storie raccontate da chi l'ha vista esibirsi, ma anche nell'influenza che ha esercitato su chi è venuto dopo di lei. Ha dimostrato che l'arte dell'imitazione non è semplicemente intrattenimento ma un mezzo per comprendere, riflettere e criticare la società. Con il suo talento, ha trascinato l'imitazione dall'essere una semplice imitazione a una forma d'arte complessa e rispettata, capace di attraversare il tempo e ispirare generazioni future.



EDITH EVANS

Card n.10  ACTORS NATURAL & CHARACTER STUDIES

OGDEN'S (1938)

(collezione personale)

EDITH EVANS
 as the Nurse in "Romeo and Juliet"

Più grande è l'attrice, meno ha bisogno di dipendere dal trucco per i suoi effetti. Edith Evans è una delle nostre più grandi attrici e ha una gamma che va dalla sua brillante civetta Millamant in The Way of the World alla sua Nutrice corpulenta e reumatica in Romeo e Giulietta. Questa immagine di lei nel secondo ruolo mostra quanto poco aiuto le serva da trucco e matita. L'impressione di età, di astuzia pesante e di rozzezza contadina che erano nella sua interpretazione del ruolo, venivano tutte dall'interno e non possono essere catturate da una macchina fotografica o facilmente suggerite da un artista.

Immaginate di essere trasportati indietro nel tempo, in un'epoca dove il teatro britannico era al suo apice. Al centro di questo mondo c'è Edith Evans, un'attrice che non solo ha incarnato ma ha ridefinito i personaggi del palcoscenico. Tra i suoi ruoli più iconici, la Nutrice in "Romeo e Giulietta" risplende come una gemma nel vasto repertorio di Evans.

Card n.19  STARS OF SCREEN & STAGE

GALLAHER LTD (1935) 

(collezione personale)

Nata nel cuore di Londra nel 1888, Edith Evans ha iniziato a calcare le scene nei primi anni del XX secolo. Con una formazione che affondava le radici nel teatro classico, Evans si è distinta per il suo talento naturale e la sua capacità di trasformare ogni ruolo in qualcosa di unico e indimenticabile.
Edith Evans ha portato in vita la Nutrice in diverse produzioni, lasciando un'impronta indelebile su ogni spettacolo. Dal 1925 al 1926 con la Old Vic Company, fino alla produzione del 1934-35 al Martin Beck Theatre di New York, la sua interpretazione è stata celebrata per la sua autenticità e profondità. Con un minimo di trucco e accessori, Evans riusciva a trasmettere l'essenza stessa del personaggio, trasformando una figura che poteva sembrare semplice in un ritratto complesso e umano.

Edith Evans

La magia di Edith Evans stava nella sua capacità di trasformarsi completamente. Nella sua Nutrice, si vedeva una combinazione di astuzia, calore e una certa rozzezza contadina, ma era tutta recitazione. Evans non si affidava a maschere o costumi elaborati; la sua arte era nel movimento, nel tono, nella parola. 
L'interpretazione della Nutrice da parte di Edith Evans non è stata solo una performance, ma una lezione per le generazioni future. Ha mostrato come, con autenticità e profondità, un attore possa dare vita a personaggi che vivono oltre le pagine del copione. La sua influenza si sente ancora oggi, in ogni attore che cerca di portare verità sul palco.
Edith Evans non è solo un nome nella storia del teatro; è un faro di maestria, un esempio di come l'arte del mimo e della recitazione possa trascendere il tempo. La sua Nutrice in "Romeo e Giulietta" è un monumento alla sua capacità di catturare l'essenza umana, un'eredità che continua a ispirare e a vivere attraverso ogni nuovo spettacolo.



MAURICE EVANS

Card n.11  ACTORS NATURAL & CHARACTER STUDIES

OGDEN'S (1938)

(collezione personale)

MAURICE EVANS
 as King Richard in "Richard II"

Maurice Evans ha fatto la storia del teatro a New York con la sua interpretazione di Riccardo II di Shakespeare, un monarca che, dopo molti anni di relativo oblio sul nostro palcoscenico, ha recentemente suscitato più interesse pubblico che mai. Nel truccarsi per questo ruolo, il primo compito di Mr. Evans è stato quello di negare la sua personalità normale, che è forte e vigorosa. Osserva l'abilità con cui i capelli chiari, la piccola barba, lo sbiancamento della carnagione e l'altezza della fronte contribuiscono tutti all'effetto desiderato di delicatezza.

Siete testimoni di un'epoca in cui il talento attoriale poteva trasformare un testo scritto in una vera e propria esperienza visiva e emotiva. Maurice Evans, un attore britannico di immenso talento, ha segnato il mondo del teatro con le sue interpretazioni shakespeariane, tra cui quella memorabile di Re Riccardo II.
Nato a Dorchester, Inghilterra, nel 1901, Maurice Evans ha intrapreso la sua carriera teatrale all'inizio del XX secolo. Dopo aver affinato le sue abilità attraverso studi di recitazione e partecipazioni a diverse produzioni, ha deciso di trasferirsi negli Stati Uniti, dove ha trovato fama e successo sul palcoscenico di Broadway.

Card n.12 KINGS & QUEENS OF ENGLAND

JOHN PLAYER & SONS (1935)

(collezione personale)

Riccardo II è uno dei drammi storici più affascinanti di William Shakespeare, che esplora il regno e la caduta di un re inglese. Il personaggio di Riccardo II è complesso, un re che mostra sia magnificenza che debolezza, oscillando tra autorità e vulnerabilità. La sua affermazione di potere divino, "Non è la mano del giardiniere a piantare qui il fiore reale", riflette la sua convinzione del diritto divino dei re, ma anche la sua disconnessione dalla realtà politica e sociale del suo regno.

Maurice Evans come Riccardo II

  • Interpretazione: Maurice Evans ha segnato un'epoca con la sua interpretazione di Riccardo II a New York. La sua performance ha risvegliato l'interesse per questo personaggio, spesso trascurato, grazie alla sua capacità di trasformarsi completamente nel ruolo. Utilizzando tecniche di trucco avanzate, Evans ha adottato un aspetto che negava la sua consueta forza e vigore, presentando un'immagine di delicatezza e regalità.

  • Trasformazione Fisica: Per interpretare Riccardo II, Evans si è fatto crescere capelli chiari, ha aggiunto una piccola barba, ha schiarito la carnagione e ha accentuato la fronte. Questi cambiamenti fisici erano parte integrante della sua strategia per incarnare un re che era sia regale che vulnerabile, rendendo la sua performance ancora più credibile e toccante.

  • Impatto Duraturo: L'interpretazione di Maurice Evans di Re Riccardo II ha avuto un impatto duraturo sul teatro. La sua capacità di infondere vita a personaggi complessi con autenticità e profondità ha ispirato attori e attrici delle generazioni successive. Ha non solo rivitalizzato l'interesse per Shakespeare ma ha anche cementato il suo status come uno dei più grandi interpreti shakespeariani della sua epoca.

Maurice Evans non è solo un nome nella storia del teatro; è un simbolo di eccellenza e dedizione. La sua interpretazione di Re Riccardo II rimane un faro di maestria attoriale, un'eredità che continua a ispirare e ad arricchire il mondo del teatro con ogni nuova generazione di artisti.



BARBARA EVEREST

Card n.12  ACTORS NATURAL & CHARACTER STUDIES

OGDEN'S (1938)

(collezione personale)

BARBARA EVEREST
 as Queen Anne in "Viceroy Sarah"

Questo, per consenso generale, è stato uno dei più notevoli successi di trucco visti sul palcoscenico londinese negli ultimi anni. La signorina Everest, con la sua consueta presenza scenica, irradia grazia e intelligenza. Interpretando la Regina Anna, doveva apparire compiaciuta, petulante e profondamente ingenua. Di conseguenza, sollevò le sopracciglia e ridusse la sua bocca generosa a un piccolo bocciolo. E, grazie a una sorta di magia attoriale e all'aiuto di abiti voluminosi, riuscì, senza essere effettivamente grassa, a dare un'impressione travolgente di corpulenza.

Barbara Everest, nata il 19 giugno 1890 a Southfields, Surrey, ha lasciato un segno indelebile nel mondo del teatro e del cinema britannico. Con una carriera che ha attraversato diverse decadi, Barbara è conosciuta per la sua abilità nel trasformarsi e dare vita a personaggi complessi e affascinanti.
Fin dagli inizi della sua carriera, Barbara ha dimostrato una straordinaria presenza scenica, irradiando grazia e intelligenza. Ha debuttato sul grande schermo nel 1916 con il film "The Man Without a Soul" e ha continuato a recitare in numerosi film e produzioni teatrali.
Uno dei suoi ruoli più memorabili è stato quello della Regina Anna nella pièce storica "Viceroy Sarah" di Norman Ginsbury, rappresentata nel 1935. Questo ruolo, acclamato dalla critica, ha mostrato la capacità di Everest di portare sul palco una figura storica con tutta la sua complessità. 

Card n.36 KINGS & QUEENS OF ENGLAND

JOHN PLAYER & SONS (1935)

(collezione personale)

La Regina Anna, che regnò dal 1702 al 1714, era l'ultima monarca della dinastia Stuart, un personaggio segnato da problemi di salute e da un regno di continue tragedie personali dovute alla perdita dei suoi figli. La sua vita fu un mix di splendore pubblico e sofferenza privata, culminando nell'Unione del 1707 che creò il Regno di Gran Bretagna. Barbara ha interpretato questa regina con un tocco magistrale, alzando le sopracciglia, riducendo la sua bocca a un piccolo bocciolo per rappresentare una Anna compiaciuta, petulante ma anche profondamente umana. Con abiti voluminosi e il suo talento attoriale, ha dato l'impressione di un corpo pesante senza esserlo realmente, catturando l'essenza di una donna che, nonostante la sua posizione, era tormentata dalla sofferenza personale.
Barbara Everest ha continuato a recitare in film di successo come "Random Harvest" (1942), "The Life and Death of Colonel Blimp" (1943) e "The Man in Grey" (1943). Tuttavia, è nel film "Gaslight" (1944) che ha raggiunto il massimo riconoscimento interpretando Elizabeth, la serva sorda. Questo ruolo le ha portato riconoscimenti e ha consolidato la sua reputazione come attrice di talento.
Oltre al suo successo cinematografico, Barbara Everest ha avuto una carriera teatrale prolifica, interpretando ruoli memorabili e dimostrando una versatilità straordinaria. La sua capacità di trasformarsi e di dare vita a personaggi complessi l'ha resa una delle attrici più rispettate del suo tempo.
Barbara Everest è morta il 9 febbraio 1968 a Londra, ma il suo contributo al teatro e al cinema continua a essere ricordato. La sua carriera lunga e variegata ha lasciato un'impronta duratura nell'industria dell'intrattenimento britannico e il suo nome rimarrà sempre associato a performance indimenticabili. 

In sintesi, Barbara Everest dimostra un chiaro orientamento verso lo stile caratteriale nella sua recitazione. Nel ruolo della Regina Anna, la trasformazione fisica e la caratterizzazione esagerata della personalità del personaggio evidenziano questa tendenza. La sua capacità di alterare il proprio aspetto e comportamento per adattarsi a ruoli specifici, come quando ha interpretato una serva sorda in "Gaslight", dimostra un approccio deliberato e costruito alla creazione del personaggio. Questo stile è evidente anche in altre sue performance, dove l'accento è posto sull'esagerazione dei tratti distintivi del personaggio per renderlo memorabile e distinto. Tuttavia, nei primi anni quaranta, non possiamo ignorare che anche elementi di recitazione naturale sono presenti nel suo lavoro. In film come "Random Harvest" e "The Life and Death of Colonel Blimp", Barbara mostra una capacità di trasmettere emozioni complesse con una certa sottigliezza. La sua interpretazione può talvolta sembrare più spontanea e meno caricaturale, suggerendo una profondità emotiva che va oltre la semplice caratterizzazione. Questo bilanciamento tra stile caratteriale e naturale potrebbe indicare una versatilità che le ha permesso di adattarsi a diversi generi e contesti narrativi.



GRACIE FIELDS

Card n.13  ACTORS NATURAL & CHARACTER STUDIES

OGDEN'S (1938)

(collezione personale)

GRACIE FIELDS
 come una donna delle pulizie in uno sketch in un music-hall

L'essenza di Gracie Fields risiede in quel nucleo interno di umorismo che le permette di ridere di sé stessa. Entrerà in scena, apparendo come una vera signora, e inizierà a cantare una ballata sentimentale con quella sua gloriosa voce. Nel bel mezzo della performance, lascerà uscire una risata sonora, o farà un commento pungente nel suo accento nativo del Lancashire, come per assicurarci che la sua grandezza è solo una posa e che sotto sotto è ancora Gracie, la ragazza della fabbrica. Prima di diventare una grande star, le esibizioni di vita quotidiana di Gracie Fields (come quella in questa immagine) erano famose nei varietà di tutto il paese.

Gracie Fields: La Regina dei Cuori del Cinema Britannico

Gracie Fields, conosciuta come la "Regina dei Cuori della Gran Bretagna", è stata una figura iconica del cinema e del teatro britannico, celebrata per il suo umorismo unico e la sua straordinaria versatilità vocale. Nata e cresciuta nel Regno Unito, Fields ha ricevuto il titolo di C.B.E. (Commander of the Order of the British Empire) nella Lista degli Onori del 1938, un riconoscimento che sottolinea la sua importanza culturale e il suo contributo all'intrattenimento.
Carriera e SuccessiGracie Fields ha iniziato la sua carriera nei music-hall, dove la sua autenticità e il suo umorismo naturale l'hanno resa una star. Come descritto in una delle card della collezione, "Actors Natural & Character Studies" emessa da Ogden's, Fields era nota per il suo "nucleo interno di umorismo" che le permetteva di ridere di sé stessa. Questa capacità di autoironia, combinata con la sua presenza scenica, la rendeva capace di entrare in scena come una vera signora e poi sorprendere il pubblico con una risata sonora o un commento pungente nel suo accento nativo del Lancashire, mantenendo sempre un legame con le sue origini umili.

"What Can You Give a Nudist on His Birthday?" è una canzone divertente e spiritosa di Gracie Fields che mostra il suo talento per il cambiamento di timbro vocale e il suo umorismo contagioso. In questa canzone, Gracie Fields utilizza una varietà di toni ed espressioni vocali per raccontare una storia in modo esilarante. È uno dei suoi brani più divertenti, e sì, c'è un momento in cui scoppia in una risata durante la performance, aggiungendo un tocco di allegria e leggerezza.

Un'altra canzone che è particolarmente rappresentativa per Gracie Fields è "Wish Me Luck As You Wave Me Goodbye". Questa canzone è famosa per il suo cambiamento di timbro vocale e per l'energia e la gioia che Gracie Fields trasmette attraverso la sua performance. È una delle sue canzoni più iconiche e ha un effetto emotivo forte sugli ascoltatori.

Card n.10  FILM FAVOURITES

CARRERAS Ltd (1938)

(collezione personale)

La sua carriera cinematografica ha preso il volo con film che hanno riscosso un successo straordinario. Come evidenziato dalla card "Film Favourites" di Carreras Ltd, nessuno poteva giocare meglio con la propria voce di Gracie Fields. In un attimo, poteva passare dal canto serio a un burlesque comico, una transizione che ha reso i suoi film particolarmente memorabili. Alcuni dei suoi lavori più celebri includono "Sally in Our Alley", "The Show Goes On" e "He Was Her Man", film che hanno cementato la sua posizione come una delle attrici più amate del suo tempo.
Stile di RecitazioneLo stile di recitazione di Gracie Fields era caratterizzato da una naturalezza disarmante e da una capacità di connettersi profondamente con il pubblico. La sua performance non era solo una questione di tecnica, ma di autenticità. Fields aveva la straordinaria abilità di mantenere un equilibrio tra eleganza e umiltà, come descritto nelle card analizzate:

  • Umorismo e Autoironia: Gracie Fields aveva un umorismo che nasceva da una profonda comprensione di sé stessa e del suo pubblico. La sua capacità di ridere di sé, come menzionato nelle card, era una chiave del suo successo. Questo umorismo era spesso accompagnato da una genuinità che faceva sentire il pubblico a casa, come se Gracie fosse una di loro, nonostante la sua fama.

  • Versatilità Vocale: Una delle sue doti più celebrate era la sua voce. Non solo per la sua qualità, ma per la sua versatilità. Fields poteva passare da una ballata sentimentale a un numero comico con facilità, dimostrando una padronanza vocale che pochi attori potevano eguagliare. Questo è stato un punto focale nelle descrizioni delle sue performance, rendendola unica nel panorama cinematografico dell'epoca.

  • Connessione con le Radici: Nonostante il suo successo, Fields non ha mai perso il contatto con le sue origini. La menzione di "Gracie the mill-girl" nelle card sottolinea come manteneva un legame con la sua identità di ragazza della fabbrica, un aspetto che aggiungeva profondità ai suoi personaggi e alla sua immagine pubblica.

Card n.16 - WHO IS THIS?

ARDATH (1936)

(collezione personale)

Gracie Fields rimane una figura leggendaria nel mondo dello spettacolo britannico, non solo per i suoi successi cinematografici ma per il modo in cui ha portato avanti la sua carriera con umiltà, umorismo e una connessione autentica con il pubblico. La sua eredità vive attraverso le sue performance, che continuano a essere celebrate per la loro originalità e la capacità di toccare il cuore di chi le guarda, rendendola veramente la "Regina dei Cuori" del cinema britannico.



W. C. FIELDS

Card n.14  ACTORS NATURAL & CHARACTER STUDIES

OGDEN'S (1938)

(collezione personale)

W. C. FIELDS 

as Wilkins Micawber in "David Copperfield"

Quando la Metro-Goldwyn-Mayer ha scelto la star della Paramount W. C. Fields per il ruolo di Mr. Micawber, l'attore ha scoperto di essere così simile al personaggio che non ha dovuto truccarsi quasi per niente. In effetti, erano i vestiti a fare l'uomo. Questo è strano, perché Micawber è considerato un personaggio fantastico, mentre Mr. Fields (come appare in questa immagine) non ha nulla di eccentrico nel suo aspetto. Ma è così che funziona con Dickens. Apparentemente, i suoi personaggi erano caricature; eppure, si incontrano i loro prototipi ovunque si vada.

William Claude Dukenfield, noto professionalmente come W. C. Fields, è stato uno degli attori comici più riconoscibili e amati del cinema americano. Nato il 29 gennaio 1880, Fields ha lasciato un'impronta indelebile nel mondo dello spettacolo con la sua personalità unica e il suo stile di recitazione distintivo. La card che hai fornito, parte della serie "Actors Natural & Character Studies" emessa da Ogden's, ci offre uno sguardo interessante sulla sua interpretazione di Wilkins Micawber in "David Copperfield".

"Courtesy of the Media History Digital Library"

Estratto dalla pag.19 del periodico The New Movie Magazine (1935)

W. C. Fields ha iniziato la sua carriera nei vaudeville, dove ha sviluppato il suo talento per la comicità e il suo personaggio eccentrico. Tuttavia, la sua transizione al cinema ha portato il suo umorismo a un pubblico ancora più vasto. È noto per i suoi ruoli in film come "It's a Gift" (1934), "The Bank Dick" (1940), e la sua interpretazione di Mr. Micawber nel film di Metro-Goldwyn-Mayer "David Copperfield" (1935), basato sull'omonimo romanzo di Charles Dickens.
La card sottolinea come Fields fosse perfetto per il ruolo di Mr. Micawber, un personaggio noto per il suo ottimismo e la sua tendenza a vivere al di sopra delle sue possibilità. La descrizione afferma che Fields era così simile al personaggio che "hardly to make up at all", suggerendo che il suo aspetto naturale e il suo comportamento erano già in linea con il personaggio di Dickens.
Lo stile di recitazione di W. C. Fields è stato caratterizzato da una serie di tratti distintivi che lo hanno reso unico.

"Courtesy of the doctormacro.com"

Card n.7  FAMOUS FILM SCENES

GALLAHER Ltd (1935)

(collezione personale)

Fields era maestro sia della comicità fisica che di quella verbale. La sua abilità nel maneggiare oggetti, come nel famoso numero del gioco di biliardo, combinata con il suo umorismo pungente e la sua dizione particolare, ha creato un tipo di comicità che era sia visiva che auditiva. Personaggio Eccentrico: Nonostante la card menzioni che Fields non aveva nulla di eccentrico nel suo aspetto per il ruolo di Micawber, la sua carriera è stata definita da personaggi eccentrici e spesso irascibili. Il suo atteggiamento cinico verso la vita, combinato con una sorta di vulnerabilità nascosta, ha reso i suoi personaggi profondamente umani e comici. 

Card n.41 CHARACTERS FROM DICKENS

JOHN PLAYER & SONS (1912)

(collezione personale)

La sua interpretazione di Mr. Micawber è un esempio di come Fields potesse portare personaggi letterari alla vita con la sua unicità. Dickens è noto per i suoi personaggi caricaturali, e Fields, con la sua presenza scenica, ha saputo incarnare questa qualità, rendendo Micawber sia memorabile che autentico. Fields aveva un modo di connettersi con il pubblico attraverso la sua autenticità. Come menzionato nella card, "you meet their prototypes everywhere you go", suggerendo che i personaggi di Fields, pur essendo esagerati, erano basati su tipi umani reali, rendendoli relazionabili.
W. C. Fields rimane un'icona della comicità cinematografica, il cui stile di recitazione ha influenzato generazioni di comici. La sua capacità di mescolare l'umorismo con una profondità caratteriale, specialmente in ruoli come quello di Mr. Micawber, ha dimostrato che poteva interpretare personaggi complessi con una naturalezza che pochi potevano eguagliare. Il suo lascito vive non solo nei suoi film ma anche nella memoria collettiva come uno degli attori più originali e amati della storia del cinema.



JEAN FORBES-ROBERTSON

Card n.15  ACTORS NATURAL & CHARACTER STUDIES

OGDEN'S (1938)

(collezione personale)

JEAN FORBES-ROBERTSON

as Peter Pan

Ecco un esempio dell'arte del trucco nella sua forma più delicata. I cambiamenti che Miss Forbes-Robertson ha apportato al proprio aspetto per diventare Peter Pan sono così lievi che quasi sfidano la rilevazione. Eppure, in un'immagine l'attrice è ovviamente una creatura del mondo reale, e nell'altra del mondo della fantasia. La spazzolatura dei capelli in due punti simili a quelli di un fauno, e l'intensificazione di una carnagione pallida fino a farla diventare abbronzata—questi sono gli unici cambiamenti materiali. Il resto è una questione di espressione.

L'Arte del Trucco e l'Interpretazione di Peter Pan

Jean Forbes-Robertson, un nome che risuona con eleganza e talento nel mondo del teatro britannico, ha lasciato un'impronta duratura con la sua interpretazione di Peter Pan. La card della serie "Actors Natural & Character Studies" emessa da Ogden's, ci offre uno spaccato affascinante del suo lavoro, in particolare il suo approccio delicato all'arte del trucco per incarnare il celebre ragazzo che non voleva crescere.

"Mary Casson nel ruolo di Wendy; Jean Forbes-Robertson nel ruolo di Peter Pan in 'Peter Pan'" © National Portrait Gallery, Londra. 

Licenza: CC BY-NC-ND 3.0.

Jean Forbes-Robertson iniziò la sua carriera teatrale professionale in Sudafrica nel 1921, recitando in una produzione di "Paddy, the Next Best Thing" prodotta da sua madre. Dopo aver fatto tournée in Australasia con la compagnia di sua madre fino al 1925, fece il suo debutto londinese con "Dancing Mothers" al Queen's Theatre, ancora una volta al fianco di sua madre. La sua carriera prese una svolta significativa nel 1927 quando ottenne maggiore notorietà interpretando Helen Minus in "Berkeley Square" e Giulietta in "Romeo e Giulietta", impressionando la critica con la sua vasta gamma emotiva. Quell'anno segnò anche la sua prima apparizione nel ruolo di Peter Pan, un personaggio che avrebbe interpretato ogni anno durante il periodo natalizio fino al 1935 e nel 1938-39 a Londra, oltre che in varie tournée, guadagnandosi una vasta fama per questa performance.

"Courtesy of the Wikipedia"

La descrizione sul retro della figurina ci offre un'analisi dettagliata del suo approccio al trucco per il ruolo di Peter Pan.
Si nota come i cambiamenti che Miss Forbes-Robertson ha apportato al suo aspetto per diventare Peter Pan fossero estremamente delicati, quasi impercettibili. Questo sottolinea la maestria del trucco non solo come mezzo per cambiare l'aspetto fisico, ma anche per evocare un senso di magia e fantasia. La card descrive come, in un'immagine, Jean appare come una creatura del mondo reale, mentre nell'altra si trasforma in un essere del mondo della fantasia. Questa dualità evidenzia la sua capacità di incarnare la dualità di Peter Pan, un personaggio che vive tra la realtà e l'immaginazione. Gli unici cambiamenti materiali menzionati sono la spazzolatura dei capelli in due punti simili a quelli di un fauno e l'intensificazione della sua carnagione per renderla più abbronzata. Questi dettagli mostrano come piccole alterazioni possano avere un grande impatto visivo, trasformando completamente l'aspetto dell'attrice. La figurina conclude affermando che il resto della trasformazione è una questione di espressione. 

Card n.25 - FIGURES OF FICTION

CARRERAS (1924)

(collezione personale)

Questo suggerisce che Forbes-Robertson non si affidava solo al trucco fisico, ma anche alla sua espressività facciale e corporea per completare la sua trasformazione in Peter Pan, dimostrando una comprensione profonda del personaggio.
Jean Forbes-Robertson rimane un esempio affascinante di come l'arte del trucco, combinata con la recitazione, possa creare magie sul palco. La sua carriera, iniziata in Sudafrica e sviluppatasi attraverso l'Australasia e Londra, ha raggiunto il suo apice con l'interpretazione di Peter Pan, ruolo che ha interpretato con grande successo per molti anni. 

"Courtesy of the Wikipedia"

La sua trasformazione in Peter Pan, con i suoi cambiamenti minimi ma efficaci, ci ricorda che la vera arte risiede spesso nella sottigliezza e nella capacità dell'attore di incarnare lo spirito del personaggio. La sua eredità vive attraverso queste rappresentazioni, rendendola una figura memorabile nel panorama teatrale britannico.



CAROL GOODNER

Card n.16  ACTORS NATURAL & CHARACTER STUDIES

OGDEN'S (1938)

(collezione personale)

CAROL GOODNER

as Sophy Raffety in "He Was Born Gay"

Tra i critici teatrali di Londra, Carol Goodner ha una reputazione unica per la completezza e l'efficacia dei suoi truccaggi. In ogni nuovo ruolo cambia completamente il suo aspetto, e un famoso critico ha detto che ora, quando un'attrice chiaramente esperta che non conosce di vista entra in scena, dà per scontato che sia la signorina Goodner, per risparmiare tempo! Nell'immagine mostrata qui, si è trasformata dal suo naturale colore chiaro a un colorito del sud e capelli nero-blu. In "Dinner at Eight" era una bionda platino sbalorditiva.

Nata il 30 maggio 1904 a New York City, Carol Marie Goodner è stata un'attrice americana che ha lasciato un'impronta indelebile soprattutto nel cinema e nella televisione britannica. Conosciuta per la sua straordinaria capacità di trasformarsi completamente per ogni ruolo, Goodner ha affascinato critici e pubblico con la sua versatilità e il suo talento nel trucco e nella caratterizzazione.
Carriera Teatrale
Carol Goodner ha iniziato la sua carriera come ballerina di punta a soli quattro anni, ma la sua vera passione era il teatro. Il suo primo successo sul palco di New York arrivò nel 1926, e l'anno successivo fece il suo debutto a Londra con la pièce "The Butter and Egg Man" al Garrick Theatre. Tra i suoi ruoli più memorabili c'è quello di Lorraine Sheldon in "The Man Who Came to Dinner", un personaggio ispirato alla famosa attrice Gertrude Lawrence. La sua presenza sul palco era caratterizzata da una capacità unica di adattarsi a qualsiasi personaggio, come testimoniato da una vecchia card promozionale che la descriveva come un'attrice capace di cambiare completamente il suo aspetto per ogni ruolo, tanto che un critico famoso arrivò a dire che, quando vedeva un'attrice di grande talento che non conosceva, dava per scontato che fosse Carol Goodner.
Il passaggio al cinema avvenne nel 1929 con il suo primo film "Those Who Love". La sua abilità nel trucco e nella trasformazione fisica per i ruoli cinematografici era altrettanto impressionante. Nella card promozionale, si menziona come per il ruolo di Sophy Raffety in "He Was Born Gay", Goodner si sia trasformata da una donna di carnagione chiara a una con un colorito del sud e capelli nero-blu. In "Dinner at Eight", invece, brillava come una bionda platino, dimostrando ancora una volta la sua versatilità.
Vita Personale e Ultimi Anni
Durante la sua permanenza a Londra negli anni '30, Carol Goodner fu amica dell'attrice Kay Walsh e ebbe una relazione con l'attore Henry Wilcoxon. Si sposò con Thomas Marshall e visse una vita piena di esperienze sia personali che professionali.

Card n.10 - CAMERA STUDIES 

ARDATH TOBACCO CO LTD (1939)

(collezione personale)

Nella card qui sopra la vediamo interpretare il ruolo di Mrs. Norbray nel film "Music Hath Charms" del 1935, fece altri film fino alla fine degli anni trenta e si ritirò definitivamente dal mondo dello spettacolo nel 1957 e visse fino all'età di 97 anni, passando a miglior vita il 29 novembre 2001 a Katonah, New York.
La carriera di Carol Goodner è stata caratterizzata da una dedizione eccezionale alla sua arte, con una particolare attenzione alla trasformazione fisica per incarnare i suoi personaggi. La sua abilità nel trucco e nel cambiamento di aspetto ha reso i suoi ruoli memorabili e le ha guadagnato il rispetto e l'ammirazione di molti nel mondo dello spettacolo. La sua eredità vive non solo nei suoi lavori cinematografici e teatrali, ma anche nell'influenza che ha avuto sulle generazioni successive di attori e attrici che cercano di padroneggiare l'arte della caratterizzazione.



MARTYN GREEN

Card n.17  ACTORS NATURAL & CHARACTER STUDIES

OGDEN'S (1938)

(collezione personale)

MARTYN GREEN

as The Lord Chancellor in "Iolanthe"


Su Martyn Green è caduto il mantello di Sir Henry Lytton, e lo indossa con eccellente grazia. L'attore che recita il ruolo principale nel repertorio di Gilbert e Sullivan deve essere un maestro del trucco. Bunthorne in Patience, il gobbo King Gama in Princess Ida, il Maggiore-Generale in The Pirates of Penzance, tutti presentano una grande varietà di età e aspetto. Infatti, la capacità di cantare le complicate canzoni ritmate di Gilbert è quasi l'unica caratteristica che hanno in comune. Qui abbiamo un altro contrasto, tra l'aspetto giovanile della vita privata del signor Green e l'aria di saggezza dell'età avanzata che porta come il Lord Cancelliere.

Martyn Green: Il Maestro del Teatro Comico e il Successore di una Leggenda

Martyn Green, nato il 22 aprile 1899 a Londra, Inghilterra, e deceduto il 14 febbraio 1975, è stato un rinomato baritono comico e un pilastro del teatro britannico, particolarmente noto per il suo lavoro con la D'Oyly Carte Opera Company. La sua carriera è iniziata sul palco del West End londinese, ma è stato il suo ingresso nella compagnia D'Oyly Carte nel 1925 che ha segnato l'inizio del suo viaggio iconico nel mondo delle opere comiche di Gilbert e Sullivan.
Green non solo ha portato avanti la tradizione di queste opere, ma ha anche aggiunto il suo tocco personale, rendendo ogni personaggio che interpretava unico e memorabile. Oltre alla sua carriera teatrale, Green ha fatto apparizioni in film e alla radio, espandendo la sua influenza oltre i confini del palcoscenico.


Il Ruolo come Lord Cancelliere in "Iolanthe"

Card n.8  GILBERT & SULLIVAN

JOHN PLAYER & SONS (1925)

(collezione personale)

Uno dei ruoli più significativi di Martyn Green è stato quello del Lord Cancelliere in "Iolanthe", un'opera comica di Gilbert e Sullivan. Questo ruolo non solo ha definito gran parte della sua carriera, ma ha anche rappresentato un passaggio di testimone dalla leggenda Sir Henry Lytton, che ha reso il personaggio celebre prima di Green. Lytton, nato Henry Alfred Jones (1865-1936), era un baritono comico di fama mondiale, noto per le sue performance con la D'Oyly Carte Opera Company, e la sua interpretazione del Lord Cancelliere è diventata un punto di riferimento per tutti gli attori successivi.
Martyn Green ha preso questo mantello con un'eleganza che ha fatto onore alla tradizione, come descritto nella card Actors Natural & Character Studies emessa da Ogden's. La sua abilità nel portare avanti l'eredità di Lytton ha mostrato non solo la sua versatilità come artista, ma anche la profondità del suo rispetto per la storia del teatro comico britannico.
Lo stile di recitazione di Martyn Green era caratterizzato da una perfetta combinazione di comicità e grazia. Ecco alcuni aspetti salienti del suo approccio:

  • Maestria del Trucco: Green era un maestro del trucco, una skill essenziale per interpretare i vari personaggi del repertorio di Gilbert e Sullivan. Ogni ruolo richiedeva una trasformazione fisica significativa, e Green eccelleva nel rendere questi cambiamenti credibili e divertenti.

  • Patter-Songs: Le "patter songs" sono un tipo di canzone caratterizzata da testi rapidi e ritmati, spesso con rime complesse e allitterazioni. Questo genere di canzone è particolarmente comune nelle operette e nei musical, dove viene utilizzato per aggiungere un elemento comico o satirico alle performance.

Martyn Green canta "I am the very model of a modern Major-General" (From "The Pirates Of Penzance")

  • Le "patter songs" richiedono abilità vocali particolari, in quanto il cantante deve essere in grado di articolare chiaramente i testi ad alta velocità. Un esempio famoso di patter song è "I Am the Very Model of a Modern Major-General" dall'operetta "The Pirates of Penzance" di Gilbert e Sullivan. Una delle abilità più celebri di Green era proprio la capacità di cantare queste canzoni piene di testi rapidi e complessi che richiedevano una precisione ritmica e una chiarezza di dizione che Martyn possedeva in abbondanza, rendendo le sue performance tanto tecniche quanto divertenti.

  • Versatilità: Green ha interpretato una vasta gamma di personaggi, da Bunthorne in Patience al gobbo King Gama in Princess Ida, fino al Maggiore-Generale in The Pirates of Penzance. La sua capacità di passare da un personaggio all'altro, mantenendo sempre un alto livello di autenticità e umorismo, era straordinaria.

  • Contrasto Personale: La card sottolinea il contrasto tra l'aspetto giovanile di Green nella vita privata e l'aria di saggezza dell'età avanzata che portava come il Lord Cancelliere. Questo contrasto non solo arricchiva la sua performance, ma rifletteva anche la sua abilità di immergersi completamente nel ruolo, indipendentemente dalla sua età reale.

"Courtesy of the Wikipedia"

Martyn Green as the Lord Chancellor in Iolanthe

  • Grazia e Eleganza: Nonostante la natura comica dei ruoli, Green manteneva sempre una certa eleganza nel suo portamento, che aggiungeva una dimensione sofisticata ai suoi personaggi. Questo era particolarmente evidente nel suo ruolo del Lord Cancelliere, dove la dignità del personaggio era bilanciata con l'umorismo intrinseco.

Card n.12 CEREMONIAL AND COURT DRESS

JOHN PLAYER & SONS (1911)

(collezione personale)

Martyn Green ha lasciato un'impronta indelebile nel mondo del teatro comico. Il suo ruolo come Lord Cancelliere in "Iolanthe" non solo ha continuato la tradizione di Sir Henry Lytton ma ha anche mostrato la sua capacità di innovare all'interno di un repertorio classico. La sua combinazione unica di tecnica vocale, abilità nel trucco, e un innato senso della comicità lo ha reso un tesoro del palcoscenico britannico, la cui eredità continua a influenzare gli attori di oggi. 



LOUISE HAMPTON

Card n.18  ACTORS NATURAL & CHARACTER STUDIES

OGDEN'S (1938)

(collezione personale)

LOUISE HAMPTON

as Madam Wong in "Lady Precious Stream "

Ci sono due aspetti fortemente contrastanti nell'arte di Louise Hampton. Lei può interpretare una donna dura e disidratata, come in The Late Christopher Bean, oppure può essere gentile e dolce. Qui, nel ruolo della moglie cinese in Lady Precious Stream, offre un esempio impressionante di quest'ultima qualità. Ogni linea del suo viso e della sua figura esprime sottomissione e rassegnazione. Tuttavia, anche in questo ruolo, la signorina Hampton riesce a suggerire la sua forza nascosta, poiché alla fine della pièce è l'uomo dominante che deve obbedire ai dettami del suo finora trascurato partner.


La Versatilità e la Profondità di un'Attrice Britannica

Louise Hampton, nata il 23 dicembre 1879 a Stockport, Cheshire, e deceduta il 10 febbraio 1954 a Londra, è stata un'attrice britannica di notevole talento, conosciuta per la sua capacità di interpretare ruoli di grande profondità e varietà. Figlia dell'attore Henry Hampton e di sua moglie Margaret (nata Douglas), Louise fece il suo debutto sul palco all'età di quattro anni, interpretando Henri, il bambino in "Belphegor" al Queen's Theatre di Manchester. Questo inizio precoce segnò l'inizio di una carriera che sarebbe durata oltre sette decenni, distinguendosi per "la pateticità e la dignità dei suoi ruoli di anziana madre", come descritto da diverse fonti.
Nel 1899, sposò l'attore Edward Thane, e la sua carriera teatrale continuò a prosperare. Nel 1911, intraprese un tour in Australia sotto la gestione di George Marlow, recitando in un repertorio di melodrammi. Successivamente, nel 1912, interpretò Wanda in "The People's King" e nel 1913 si esibì in Egitto con ruoli da protagonista in una compagnia di repertorio. Il suo lavoro la portò anche a girare la Gran Bretagna con produzioni come "The Blindness of Virtue" e "The Second Mrs. Tanqueray", dove interpretò il ruolo del titolo.

Locandina Teatrale (1934)

Louise Hampton è stata celebrata per la sua versatilità, capace di passare da ruoli duri e asciutti a interpretazioni di gentilezza e dolcezza. Una delle sue performance più notevoli fu quella di Madam Wang in "Lady Precious Stream" (titolo originale: 玉堂春, Yùtáng Chūn) è una delle opere teatrali più celebri del drammaturgo cinese S.I. Hsiung, che ha portato il teatro cinese classico ad un pubblico internazionale. Scritta originariamente in cinese, l'opera è stata adattata in inglese da Hsiung stesso e ha debuttato a Londra nel 1934, diventando un successo immediato sia in Gran Bretagna che negli Stati Uniti.  La produzione originale londinese del 1934, diretta da Tyrone Guthrie, è particolarmente ricordata, così come la sua successiva messa in scena a Broadway nel 1936, dove ha ricevuto una calda accoglienza da parte della critica e del pubblico. Louise Hampton ha interpretato Madam Wang, la madre di Lady Precious Stream, in questa opera. Il suo ruolo è stato fondamentale per evidenziare la complessità dei personaggi femminili nell'opera, mostrando una donna che, nonostante la sua sottomissione apparente, possiede una forza interiore che influenza significativamente il corso della storia. La sua interpretazione è stata lodata per la capacità di trasmettere dolcezza e rassegnazione insieme a una sottile ma potente presenza, che rifletteva la natura duale di molti personaggi femminili nel teatro cinese, come descritto nella card degli ACTORS NATURAL & CHARACTER STUDIES emessa da Ogden's. 
Tra i suoi ruoli londinesi di spicco, Hampton brillò in produzioni come "The Silver Box" (1922) al Court Theatre, "Secrets" (1922) al Comedy Theatre, e "The Importance of Being Earnest" (1923) al Haymarket Theatre, dove interpretò Miss Prism. La sua capacità di interpretare personaggi con un'ampia gamma di emozioni e situazioni le ha guadagnato il soprannome di "la madre preferita da tutti" dai giornali dell'epoca.
Lo stile di recitazione di Louise Hampton era caratterizzato da una profonda comprensione dei personaggi che interpretava. La sua abilità di trasmettere emozioni complesse con sottigliezza è stata una delle sue firme distintive. In ruoli come Madam Wang, la sua espressività facciale e corporea comunicava una rassegnazione che nascondeva una forza interiore, un contrasto che affascinava il pubblico. La sua performance in "Nine Till Six" come la "donna stanca, gentile, dal cuore spezzato che gestisce un negozio" è stata particolarmente lodata, mostrando la sua capacità di evocare empatia e profondità emotiva.

Louise Hampton © National Portrait Gallery, Londra. 

Licenza: CC BY-NC-ND 3.0.

Louise Hampton ha lasciato un'impronta duratura nel teatro britannico, non solo per la lunghezza della sua carriera ma per la qualità e la varietà delle sue interpretazioni. La sua morte nel 1954 a Londra, all'età di 74 anni, segnò la fine di un'era per il teatro britannico, ma il suo lavoro continua a essere ricordato per l'abilità con cui ha portato alla vita personaggi di tutte le età e condizioni, con una particolare predilezione per i ruoli materni che hanno toccato il cuore di generazioni di spettatori.



SIR CEDRIC HARDWICKE

Card n.19  ACTORS NATURAL & CHARACTER STUDIES

OGDEN'S (1938)

(collezione personale)

SIR CEDRIC HARDWICKE

as Garrick (in the part of Shylock) in " Peg of Old Drury "

Da quando sorprese Londra con la sua performance come vecchio lavoratore in "The Farmer's Wife", Cedric Hardwicke è stato considerato uno dei nostri principali maestri del travestimento. Ha la capacità, rara in un attore di personalità così distintiva, di "scomparire" nel suo trucco. Questo gli è stato di grande aiuto quando ha interpretato Garrick per la Gran Bretagna e i Dominion, poiché Garrick aveva la stessa capacità. Per esempio, in questo trucco da Shylock (un ruolo, tra l'altro, che Garrick nella vita reale non ha mai interpretato), Sir Cedric sembra essere svanito, senza lasciare traccia.

Card n.21  FILM STAGE and RADIO STARS

ARDATH TOBACCO CO Ltd. (1935)

(collezione personale)

Sir Cedric Hardwicke, nato il 19 febbraio 1893 a Lye, Worcestershire, e scomparso il 6 agosto 1964 a New York, è stato un'icona del teatro e del cinema britannico, celebrato per la sua straordinaria capacità di trasformarsi nei personaggi che interpretava. La sua performance come David Garrick nel ruolo di Shylock in "Peg of Old Drury" non solo è un esempio emblematico della sua maestria nel camuffamento, ma rappresenta anche un affascinante capitolo nella storia della recitazione: un actor che interpreta un altro actor.
Hardwicke fece il suo debutto sul palcoscenico londinese con una performance che lasciò tutti a bocca aperta, interpretando un vecchio lavoratore in "The Farmer's Wife". Da quel momento, si impose come uno dei più grandi maestri della trasformazione nel mondo del teatro. La sua abilità unica stava nel riuscire a "sparire" all'interno del suo trucco e costume, una dote rara per un attore di personalità così marcata. Questa capacità di mimetizzazione lo rese perfetto per il ruolo di Garrick, un personaggio che doveva incarnare sia l'attore che l'uomo dietro la maschera.
David Garrick (1717-1779), uno dei più celebri attori, drammaturghi e direttori teatrali inglesi del XVIII secolo, è noto per aver rivoluzionato l'arte della recitazione. Nato a Hereford, Garrick introdusse uno stile più naturale e realistico, contrapponendosi alla declamazione formale dell'epoca. La sua gestione del Drury Lane Theatre per 29 anni, dal 1747 al 1776, trasformò il teatro in uno dei più importanti di Londra, dove innovazione e accessibilità divennero la norma. Garrick non interpretò mai Shylock nella vita reale, ma la sua abilità di "scomparire" nei suoi ruoli, come descritto nella card, è una testimonianza della sua dedizione all'arte della recitazione.
Il lavoro di Hardwicke non si limitava solo al palcoscenico; portò la sua arte anche sul grande schermo, dove continuò a stupire con la sua versatilità.

Figurina n.35 SHOTS FROM THE FILMS 

OGDEN'S (1936)

(collezione personale)

Interpretare Garrick, un attore che aveva cambiato il corso della recitazione, era una sfida unica. Hardwicke, con la sua capacità di trasformarsi completamente, riuscì a rendere omaggio a questa figura storica, enfatizzando la psicologia dei personaggi che Garrick aveva reso celebri, come Riccardo III, Amleto, e Lear.
La carriera di Hardwicke fu segnata da numerosi successi sia in Gran Bretagna che nei Dominion, dimostrando che la sua arte non conosceva confini. La sua interpretazione di Garrick in "Peg of Old Drury" è un esempio perfetto di come un actor possa onorare un altro attraverso la propria performance, creando un dialogo tra epoche diverse della recitazione. Questo non solo ha messo in evidenza la sua abilità tecnica ma ha anche offerto al pubblico un viaggio affascinante attraverso la storia del teatro, mostrando come l'arte della recitazione si è evoluta.
Oggi, Sir Cedric Hardwicke è ricordato non solo per le sue interpretazioni memorabili ma anche per la sua capacità di scomparire nel personaggio, un'abilità che continua a ispirare attori e registi in tutto il mondo. La sua eredità vive attraverso le sue performance, che rimangono un esempio di come il teatro possa trasformare e trascendere, e di come interpretare un altro actor possa diventare un'arte a sé stante.