I PRIMI COLOSSAL DEL CINEMA

Un Viaggio tra Grandezza e Innovazione

I primi decenni del Novecento furono testimoni di una rivoluzione artistica e tecnologica nel mondo del cinema. Con l'avvento dei "colossal", il grande schermo si trasformò in una tela su cui dipingere storie di proporzioni epiche. Questi film, spesso basati su eventi storici o mitologici, richiedevano cast numerosi, scenografie elaborate e budget senza precedenti. La realizzazione di queste opere monumentali non era solo un'esibizione di grandezza, ma anche un'audace esplorazione delle potenzialità narrative e visive del mezzo cinematografico.
Il termine "colossal" evoca immagini di set imponenti e scene di massa che coinvolgono migliaia di comparse. Film come "Intolerance" di D.W. Griffith e "Cleopatra" di Cecil B. DeMille stabilirono nuovi standard per la produzione cinematografica. Questi pionieri del cinema sfruttarono le loro visioni ambiziose per creare esperienze immersive, trasportando gli spettatori in epoche e mondi lontani. La grandezza di queste produzioni non risiedeva solo nella scala fisica, ma anche nell'ambizione di raccontare storie universali che risuonassero con il pubblico di ogni tempo.
La realizzazione di un "colossal" era un'impresa colossale in sé. Ogni aspetto della produzione, dalla sceneggiatura alla post-produzione, richiedeva un livello di dettaglio e precisione senza precedenti. Gli scenografi e i costumisti lavoravano instancabilmente per ricreare ambientazioni storiche con autenticità e accuratezza. I registi di questi film erano veri e propri maestri d'orchestra, dirigendo cast e troupe in scene complesse che spesso includevano battaglie grandiose e intricati balletti di corte.
Questi film non solo intrattenevano, ma educavano e ispiravano. Attraverso la rappresentazione di eventi storici e leggende, i "colossal" offrivano al pubblico una finestra sul passato e sul patrimonio culturale dell'umanità. Erano veicoli di valori e ideali, riflettendo le aspirazioni e le paure di un'epoca. In un periodo segnato da cambiamenti sociali e politici, questi film fornivano un senso di continuità e una connessione con le radici comuni.
L'eredità dei "colossal" del cinema è duratura. Hanno aperto la strada a generazioni future di cineasti, dimostrando che il cinema è un'arte senza limiti. La loro influenza si estende ben oltre i confini del grande schermo, influenzando la cultura popolare, la moda e persino l'architettura. La loro grandiosità continua a essere una fonte di ispirazione per i narratori di tutto il mondo, ricordandoci che il cinema è uno strumento potente per raccontare storie che possono cambiare il mondo.


Cabiria: Il Primo Colossal della Storia del Cinema

Introduzione

Prima di immergerci nel mondo epico di Ben-Hur: A Tale of the Christ del 1925, è altri Colossal epici è  fondamentale esplorare un altro capolavoro che ha segnato la storia del cinema: Cabiria. Questo film del 1914, diretto da Giovanni Pastrone, è spesso considerato il primo vero colossal cinematografico. Anche se non esistono cigarette cards dedicate a Cabiria, la sua importanza storica e culturale lo rende un’introduzione perfetta per il nostro viaggio attraverso i grandi film epici.

Poster del Film

Produzione e Innovazioni Tecniche

Cabiria fu una produzione monumentale per l’epoca. Girato negli studi della Itala Film a Torino e in varie location come la Tunisia, la Sicilia e le Alpi, il film aveva un budget di circa un milione di lire, rendendolo il film italiano più costoso del suo tempo. Una delle innovazioni tecniche più significative introdotte da Cabiria fu l’uso della “carrellata”, una tecnica di ripresa che permette alla telecamera di muoversi fluidamente attraverso le scene, creando un effetto visivo dinamico e coinvolgente.

card n.1 Chocolate Amatller, Barcelona

Trama e Tematiche

La trama di Cabiria è ambientata durante la Seconda Guerra Punica e segue le avventure di una giovane ragazza, Cabiria, rapita dai pirati e venduta come schiava. La storia intreccia eventi storici e personaggi fittizi, offrendo una narrazione epica che spazia tra il Mediterraneo e l’Africa. Le tematiche principali includono la lotta per la libertà, il coraggio e la resilienza umana.

card n.2 Chocolate Amatller, Barcelona

Collaborazione con Gabriele D’Annunzio

COUSIS' CIGARETTES serie "Celebrities"

(collezione personale)

Un altro elemento distintivo di Cabiria è la collaborazione con il celebre poeta e scrittore Gabriele D’Annunzio, che scrisse le didascalie del film. Questo conferì al film un tono letterario e solenne, elevandone il livello artistico e contribuendo a creare un’opera di grande impatto culturale.

Impatto Culturale e Storico

card n.3 Chocolate Amatller, Barcelona

Cabiria non solo stabilì nuovi standard per le produzioni cinematografiche, ma dimostrò anche il potenziale del cinema come forma d’arte capace di raccontare storie su larga scala. Il film fu il primo a essere proiettato alla Casa Bianca e influenzò profondamente il cinema epico successivo, sia in Italia che all’estero. La sua eredità è evidente in molti film epici che seguirono, inclusi i successivi colossal hollywoodiani.

Analisi Critica

card n.5 Chocolate Amatller, Barcelona

Il film "Cabiria" rappresenta una sfida per il pubblico contemporaneo, più di quanto non lo siano altre opere mute a cui ha fornito ispirazione, sia direttamente che indirettamente. Tuttavia, è costellato di sequenze che lasciano lo spettatore in ammirazione per la maestria filmica esibita. Persino nelle sue scene più cariche di tensione, la sua tangibilità e la sua immediata presenza scenica sono tali da suscitare meraviglia per il fatto che tutto ciò sia stato realmente realizzato, nonostante le difficoltà, la prudenza e la moderazione. Con la sua intricata trama di grandiosità e aspirazioni, "Cabiria" rimane insuperabile, anche a distanza di un secolo o più.

Conclusione

card n.11 Chocolate Amatller, Barcelona

Cabiria rappresenta un punto di svolta nella storia del cinema, un’opera che ha saputo combinare innovazione tecnica, narrazione epica e un alto livello artistico. Anche se non esistono cigarette cards dedicate a questo film, la sua importanza storica lo rende un’introduzione essenziale per comprendere l’evoluzione dei film epici e dei colossal. Prima di esplorare Ben-Hur: A Tale of the Christ del 1925, è fondamentale riconoscere l’impatto duraturo di Cabiria e il suo ruolo pionieristico nel cinema.

PLAY FILM ▶



BEN-HUR - A TALE OF THE CHRIST (1925)

Locandina del Film

Diretto da Fred Niblo e prodotto dalla Metro-Goldwyn-Mayer (MGM), Ben-Hur: A Tale of the Christ è uno dei film più iconici del cinema muto. Con un budget di oltre 3.9 milioni di dollari, il film è noto per la sua grandiosità e per l’innovazione tecnica, inclusa l’uso pionieristico del Technicolor in alcune sequenze. La trama segue la storia di Giuda Ben-Hur, un principe ebreo tradito dal suo amico d’infanzia Messala, e culmina nella famosa corsa delle bighe, una delle sequenze più spettacolari del cinema muto.

"Courtesy of the Media History Digital Library"

Exhibitors Herald (November 7, 1925)

Contesto Storico e Produzione: 

All’inizio degli anni '20, l’industria cinematografica americana stava attraversando un periodo di grande trasformazione e crescita. La fusione tra la Metro Pictures, la Goldwyn Pictures e la Louis B. Mayer Pictures nel 1924 portò alla creazione della Metro-Goldwyn-Mayer (MGM), uno degli studi cinematografici più influenti di Hollywood. Questo nuovo conglomerato cercava di affermarsi con produzioni ambiziose e di grande impatto visivo, e Ben-Hur rappresentava l’opportunità perfetta per dimostrare le proprie capacità.

La produzione di Ben-Hur fu una delle più complesse e costose dell’epoca. Inizialmente, la regia era stata affidata a Charles Brabin, con l’intenzione di girare gran parte del film in Italia. Tuttavia, le difficoltà logistiche e politiche incontrate durante le riprese portarono a una stagnazione del progetto. Le riprese iniziarono nel 1923, ma dopo sei mesi, la produzione era in grave ritardo e i costi stavano aumentando senza risultati soddisfacenti.
La nuova dirigenza della MGM, composta da Marcus Loew, Louis B. Mayer, Harry Rapf e Irving Thalberg, decise di apportare cambiamenti drastici. La regia passò a Fred Niblo, e molte scene furono rigirate per migliorare la qualità del film. Le riprese si svolsero in diverse location, tra cui Anzio, Livorno e Roma in Italia, e in California, negli studios MGM di Culver City e all’Iverson Ranch di Chatsworth.

IL CAST

Card posizione 2 pag. 29

JOSETTI FILM ALBUM N°2

(collezione personale)

La scelta del protagonista per il film "Ben-Hur" del 1925 è un interessante esempio di come le dinamiche di produzione cinematografica e le decisioni di casting possano influenzare il risultato finale di un'opera. Inizialmente, il ruolo di Ben-Hur era stato affidato a George Walsh, un attore che all'epoca godeva di una certa notorietà e che sembrava la scelta ideale per interpretare il personaggio principale di questa epica storia. Tuttavia, la produzione del film subì un cambiamento significativo quando Fred Niblo prese il posto di regista, portando con sé una nuova visione per il film e per il personaggio di Ben-Hur.
Niblo, valutando le opzioni a sua disposizione, decise che Ramón Novarro fosse l'attore più adatto per incarnare il ruolo del nobile giudeo. Novarro, di origine messicana, aveva già dimostrato il suo talento e il suo carisma in precedenti produzioni, e la sua presenza scenica era considerata ideale per un film di tale portata. La sua scelta fu anche influenzata dal desiderio di differenziarsi dalla versione teatrale di "Ben-Hur" e di offrire al pubblico un volto nuovo e affascinante.
Rodolfo Valentino, un altro grande nome del cinema muto, era stato anch'egli preso in considerazione per il ruolo. Valentino, noto per il suo aspetto esotico e per la sua capacità di attrarre il pubblico femminile, avrebbe potuto portare una notevole attenzione mediatica al film. Tuttavia, per ragioni che rimangono oggetto di speculazione, non fu scelto. Alcuni sostengono che la sua immagine fosse troppo legata a ruoli da seduttore e che ciò potesse entrare in conflitto con l'immagine più austera e morale di Ben-Hur.

Cartolina n.617 G. Vettori Bologna

(collezione personale)

La decisione finale di scegliere Novarro per il ruolo di Ben-Hur si rivelò acuta. La sua interpretazione fu lodata sia dalla critica che dal pubblico, contribuendo al successo del film, che divenne uno dei più grandi successi del cinema muto.

Card n.6 pag. 2 SALEM GOLD-FILM-BILDER ALBUM 1

(collezione personale)

La performance di Novarro aggiunse profondità e umanità al personaggio, rendendo la storia di "Ben-Hur" ancora più coinvolgente e memorabile.
In definitiva, la scelta del cast per "Ben-Hur" riflette l'importanza di un attento processo di selezione degli attori, che deve tenere conto non solo delle loro abilità recitative, ma anche del modo in cui si inseriscono nella visione complessiva del film e nella sua ricezione da parte del pubblico. La storia dietro il casting di "Ben-Hur" rimane un esempio emblematico di come le decisioni prese dietro le quinte possano avere un impatto duraturo sull'eredità di un film.

Verlag "ROSS" Berlin SW 68

vendita esclusiva Casa Editrice Ballerini e Fratini -Firenze 

(collezione personale)

Il cast del film "Ben-Hur: A Tale of the Christ" del 1925 rappresenta un affascinante mosaico di talenti dell'epoca del cinema muto. Diretto da Fred Niblo e con la partecipazione non accreditata di altri registi come Charles Brabin e Christy Cabanne, il film è una pietra miliare nella storia del cinema.

POST CARD n° 33 "CINEMA STARS" Series 1 (1930)

STAMPATA da SARONY Cigarettes

(collezione personale)

 Ramon Novarro, nel ruolo del protagonista Judah Ben-Hur, ha dato una performance memorabile che ancora oggi risuona con il pubblico per la sua intensità emotiva e la sua presenza scenica.

Iris 6291  FRANCIS X.BUSHMAN & RAMON NOVARRO

 Francis X. Bushman, interpretando il ruolo di Messala, ha fornito un contrappunto perfetto con la sua rappresentazione del tradimento e dell'ambizione.

POST CARD n° 34 "CINEMA STARS" Series 1 (1930)

STAMPATA da SARONY Cigarettes

(collezione personale)

 May McAvoy, nei panni di Esther, ha portato una dolcezza e una sensibilità che hanno bilanciato il dramma e l'azione del film.

Figurina n.6 della serie CINEMA STARS 2nd SERIES

 stampata dalla W.D. & H.O. WILLS nel (1928)

(collezione personale)

Betty Bronson, come Maria, ha incarnato con grazia la figura materna che è centrale nella narrazione cristiana.

Figurina n.43 della serie CINEMA STARS

 stampata dalla GALLAHER LTD nel (1926)

(collezione personale)

Carmel Myers, interpretando Iras, ha aggiunto un tocco di esotismo e mistero, mentre Claire McDowell, nel ruolo della Principessa di Hur, ha offerto una rappresentazione di dignità e forza. Kathleen Key, come Tirzah, ha catturato l'innocenza e la sofferenza di un personaggio tragicamente colpito dalle circostanze. Nigel De Brulier, nel ruolo di Simonides, ha fornito una performance solida e convincente.
Il film è noto anche per il suo cast di supporto stellare, che includeva nomi come Mitchell Lewis, Leo White, Frank Currier e Charles Belcher. Ogni attore ha contribuito con la propria unicità al tessuto narrativo del film, rendendolo un'opera complessa e stratificata. La produzione del film è stata un'impresa colossale, con un budget che all'epoca era il più alto mai registrato per un film muto, e il risultato è stato un'esperienza cinematografica senza precedenti che ha lasciato il segno nella storia del cinema.
La pellicola è stata selezionata per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti, riconoscendo il suo significato culturale, storico ed estetico. Questo riconoscimento sottolinea l'importanza di "Ben-Hur" come capolavoro che ha influenzato generazioni di cineasti e appassionati di cinema. La sua eredità continua a essere celebrata e studiata, e il cast del 1925 rimane un esempio luminoso dell'arte del cinema muto.

Card n.91 dell'Album  MONOPOL FILM-BILDER

(collezione personale)

Innovazioni Tecniche

Una delle innovazioni più significative del film fu l’uso del Technicolor in alcune sequenze, una tecnologia pionieristica per l’epoca. Questo aggiunse un tocco di vivacità visiva in un’epoca dominata dal bianco e nero.

JRPR 101 (PARIS)  RAMON NOVARRO

La scena della corsa delle bighe, in particolare, è considerata una delle sequenze più spettacolari e ben realizzate del cinema muto, grazie agli effetti speciali avanzati e alle scenografie grandiose.

Impatto e Riconoscimenti

Nonostante le difficoltà iniziali, Ben-Hur fu un enorme successo commerciale e critico. Il film consolidò la reputazione della MGM come uno degli studi cinematografici più importanti di Hollywood e stabilì nuovi standard per i film epici. Nel 1997, Ben-Hur: A Tale of the Christ è stato scelto per essere conservato nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti per la sua importanza culturale, storica e estetica.
Questo contesto storico e la produzione complessa di Ben-Hur dimostrano come l’industria cinematografica dell’epoca fosse in grado di superare sfide significative per creare opere di grande impatto visivo e narrativo.

US LOBBY CARD (1925)

Le lobby cards di "Ben-Hur" del 1925 non sono solo preziosi cimeli cinematografici, ma anche affascinanti finestre sul passato che catturano l'essenza visiva e artistica di un'epoca del cinema ormai lontana. Queste carte, spesso caratterizzate da vivaci illustrazioni e momenti chiave della narrazione, erano strumenti promozionali essenziali per i cinema dell'epoca, utilizzati per creare anticipazione e interesse tra il pubblico. La corsa delle bighe, in particolare, è una delle scene più memorabili e spesso rappresentate nelle lobby cards, riflettendo l'emozione e il dramma che il film trasmetteva.

US LOBBY CARD (1925)

PLAY FILM ▶


CLEOPATRA

Locandina tedesca del Film

Il film “Cleopatra” del 1934, diretto dal visionario Cecil B. DeMille e interpretato dalla carismatica Claudette Colbert, rappresenta un esempio emblematico del genere cinematografico dei kolossal, che ha segnato l’epoca d’oro di Hollywood. Questa produzione, nota per la sua magnificenza e le scenografie elaborate, incarna la quintessenza del cinema epico che mirava a stupire e intrattenere il pubblico con rappresentazioni grandiose di eventi storici.
La scelta di DeMille di portare sul grande schermo la vita di Cleopatra si inserisce in un contesto più ampio di fascinazione per l’antico Egitto, che ha influenzato non solo il cinema, ma anche la moda, l’architettura e le arti durante gli anni '20 e '30.

Card n.6 della serie CHARACTERS COME TO LIFE

GODFREY PHILLIPS LTD nel 1938

(collezione personale)

La rappresentazione di Cleopatra da parte di Colbert è stata acclamata per la sua forza e sfumature, offrendo una visione della regina egizia che, pur essendo un prodotto della sua epoca, ha saputo trascendere il tempo diventando un’icona culturale.
Il successo del film può essere attribuito non solo alla performance degli attori e alla regia maestosa, ma anche all’uso innovativo delle tecniche cinematografiche, come gli effetti speciali e il design dei costumi, che hanno contribuito a creare un’esperienza visiva senza precedenti per gli spettatori.

Card n.3 della serie FAMOUS BEAUTIES

JOHN PLAYER & SONS nel 1937

(collezione personale)

L’analisi di “Cleopatra” come fenomeno culturale richiede un’esplorazione delle sue radici nel contesto storico-sociale dell’epoca, esaminando come il film rifletta e influenzi le percezioni contemporanee del potere femminile e della regalità. Inoltre, è fondamentale considerare il ruolo di questo kolossal nell’evoluzione del linguaggio cinematografico e nella definizione dei canoni estetici che continueranno a plasmare le produzioni future. La pellicola di DeMille, quindi, non è solo un capolavoro del suo tempo, ma anche un punto di riferimento per lo studio della storia del cinema e della sua capacità di catturare l’immaginario collettivo.

Card n.14 - SHOTS FROM FAMOUS FILMS

GALLAHER Ltd (1935)

(collezione personale)

“Cleopatra” del 1934 è un’opera che merita di essere studiata e apprezzata non solo per il suo valore intrinseco come intrattenimento, ma anche come documento storico che offre spunti di riflessione sulla società, la cultura e l’arte del ventesimo secolo. La sua eredità perdura, stimolando discussioni e analisi che trascendono il medium cinematografico, testimoniando la potenza del cinema come forma d’arte capace di influenzare e ispirare generazioni.

IL CAST

Il film “Cleopatra” del 1934, diretto da Cecil B. DeMille, è un classico del cinema epico, noto per la sua grandiosità e le sue elaborate scenografie. Il cast del film è composto da attori di grande talento che hanno contribuito a rendere questa pellicola un capolavoro del suo tempo.

Cards pag. 21 posizione 2 e 7 

BUNTE FILM BILDER ALBUM 7

(collezione personale)

Claudette Colbert interpreta il ruolo della regina Cleopatra. La sua performance è stata acclamata per la sua forza e le sue sfumature, offrendo una visione della regina egizia che è diventata iconica.

Card pag. 21 posizione 3 

BUNTE FILM BILDER ALBUM 7

(collezione personale)

Warren William interpreta Giulio Cesare, il potente generale romano che diventa amante di Cleopatra. La sua interpretazione ha aggiunto profondità e carisma al personaggio storico.


Card pag. 21 posizione 1 

BUNTE FILM BILDER ALBUM 7

(collezione personale)

Henry Wilcoxon assume il ruolo di Marco Antonio, il generale romano che si innamora di Cleopatra dopo la morte di Cesare. La sua performance ha contribuito a creare una dinamica intensa e drammatica tra i personaggi principali.

Figurina n.73 della serie CINEMA STARS

GALLAHER LTD (1926)

(collezione personale)

Joseph Schildkraut interpreta Erode, aggiungendo un ulteriore livello di complessità alla trama con la sua presenza scenica e la sua abilità attoriale.

Figurina n.260 della serie CINEMA STARS

B.A.T. (1932)

(collezione personale)

 Ian Keith interpreta Ottaviano, il futuro imperatore Augusto, che si scontra con Marco Antonio per il controllo di Roma e dell’Egitto.

Altri membri del cast includono Gertrude Michael nel ruolo di Calpurnia, C. Aubrey Smith come Enobarbo, Irving Pichel nel ruolo di Apollodoro, Arthur Hohl come Bruto, Edwin Maxwell nel ruolo di Casca, Eleanor Phelps come Charmion, Leonard Mudie nel ruolo di Potino, Grace Durkin come Iras e Claudia Dell nel ruolo di Ottavia. Il cast di “Cleopatra” del 1934 ha giocato un ruolo cruciale nel successo del film, con interpretazioni memorabili che hanno contribuito a creare un’esperienza cinematografica epica. La combinazione di talenti affermati e nuove promesse ha reso questa pellicola un punto di riferimento nel genere dei kolossal storici.

US LOBBY CARD (1934)